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Alessandro Bruni confermato presidente di INU Umbria: “Rilanciare il governo del territorio”

23/04/2025

Alessandro Bruni confermato presidente della sezione Umbria dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, che nei giorni scorsi ha eletto il Consiglio direttivo e le cariche. Un giro di boa che sarà contrassegnato dalla forte esigenza di rilanciare il governo del territorio nel contesto regionale.

“La prima questione di cui ci dobbiamo occupare – dice Bruni – è il rilancio strutturato di un dibattito sulla pianificazione, che parta dalla Regione e arrivi fino alle amministrazioni comunali. Chiediamo che siano ripresi in mano alcuni strumenti avviati ma mai approvati, come il piano paesaggistico. Occorre anche che venga messo a punto lo strumento di programmazione su base territoriale dei fondi di sviluppo, previsto dalla legge regionale sul governo del territorio, che negli ultimi dieci anni non è stato mai licenziato. In generale ci poniamo come priorità la sollecitazione della Regione, affinché riprenda con maggiore determinazione le politiche per il governo del territorio, che da almeno un decennio sono di fatto uscite dalla sua considerazione”.

Lo stesso vale per un tema sul quale l’Umbria è stata fucina di innovazione, ma oramai troppo tempo fa. Il presidente di INU Umbria sottolinea infatti che “sui centri storici il dibattito da noi è fermo al 2015, bisogna ripartire. Non ci riferiamo solo all’area del cratere del sisma del 2016, la questione è molto più profonda: va contrastato lo spopolamento e vanno alimentate le politiche di sviluppo per facilitare la residenzialità. La desertificazione oramai si constata non solo nel sistema dei centri minori, ma anche in alcuni più grandi, come Spoleto, Foligno, Città di Castello. Certo, è vero che sono attive anche in Umbria come altrove le strategie per le aree interne, ma quello che noi auspichiamo è un approccio più complessivo. Il riferimento è quanto si fece nell’ormai lontano 2008, quando la nostra regione riuscì a distinguersi per una legge strutturata dedicata alla rivitalizzazione dei centri storici che invitò le amministrazioni comunali a mettere a punto quadri strategici. Quel percorso è stato accantonato: quello che suggeriamo è lavorare a un quadro regionale che tenga anche in considerazione il rapporto infra-regionale con i territori confinanti. Vanno ridefiniti strumenti e politiche in una cornice regionale: è su questa base che si deve capire come utilizzare, in questo particolare ambito, i fondi strutturali e in generale le risorse pubbliche”.

Una posizione, quella di INU Umbria, legata a doppio filo con il percorso congressuale nazionale sul “piano utile”. “Auspichiamo – dichiara Bruni – il recupero di un ruolo di protagonista del piano, in tutte le sfaccettature, a tutte le scale. Non può bastare adagiarsi, come si è fatto in molti luoghi, compresa l’Umbria, alle attività di ‘cattura’ delle risorse. Serve la pianificazione. Temi come la transizione ecologica e il contrasto del consumo di suolo vanno affrontati con strumenti dedicati, a partire dal piano. Faccio l’esempio della questione delle energie rinnovabili, che viene spesso lasciata a essere gestita da indicazioni e normative che fanno riferimento a settori specifici, come quello dell’energia, o dal mercato. E’ il governo del territorio che se ne deve invece fare carico”.

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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