Francesco Domenico Moccia, responsabile scientifico della quattordicesima Giornata di Studi dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, rivolge un appello ai professionisti e dirigenti di enti pubblici a presentare casi nelle sessioni parallele, a proporre sessioni speciali e tavole rotonde sul tema della manifestazione "Transizioni mirate/transizioni deviate".
L'evento si svolgerà il 12 dicembre prossimo a Napoli, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II. Sul sito web della manifestazione è possibile contribuire all’articolazione del programma della Giornata sia per quanto riguarda le sessioni parallele (scadenza 10 settembre) che le sessioni speciali (scadenza 10 ottobre) e le tavole rotonde (scadenza 24 ottobre). La giornata del 13 dicembre sarà dedicata al Premio Letteratura Urbanistica.
"La centralità del tema scelto dalla Giornata di quest’anno è rappresentata dal caso Milano", afferma Moccia. "A partire dal Piano metropolitano di Londra del 2004 il processo di densificazione è stato ritenuto uno strumento per evitare il consumo di suolo. Progressivamente, l’idea di costruire sul costruito e rigenerare quanto già urbanizzato ha preso un posto sempre più consolidato nella dottrina urbanistica internazionale rivolta alla transizione ecologica. Con ritardo e lentamente quell’idea è giunta anche in Italia e Milano, la sua città più innovativa e dove le pressioni della domanda abitativa davano un turbo al mercato immobiliare ed alle operazioni di ristrutturazione urbanistica ed edilizia, se ne è fatta da portabandiera con tutto il vigore meneghino. Come Botta e Ratti ci sono difensori del modello Milano, nonostante le accuse penali, perché continuano a riconoscervi la transizione ecologica, e non saprei quanto vi sia scalfita la reputazione di Boeri conquistata con il bosco verticale e la forestazione urbana. Tuttavia, qualche deviazione si fa avanti, e non solo per questioni più spiccatamente tecniche come procedure abilitative e indici urbanistici, quanto per quel disagio sociale e civico che è emerso nel conflitto generato dalle trasformazioni attuate e di cui sta prendendo atto la svolta programmatica dell’amministrazione comunale. Tra queste vanno considerati gli impatti determinati dai nuovi volumi su contesti consolidati di diritti e usi, sulla gentrificazione delle zone riqualificate, la sottovalutazione della domanda di abitazioni sociali e pubbliche. Avendo l’urbanistica trascurato il suo ruolo di composizione di interessi e esigenze nello spazio urbano, vi ha provveduto il tribunale. Se questo è davvero un caso emblematico, allora si presume che tante altre esperienze possano essere discusse al bivio delle transizioni in atto".
Questi i titoli delle numerose, come di consueto, sessioni parallele della Giornata di Studi: L’approccio ecosistemico alla pianificazione spaziale; Pianificazione paesaggistica: strategie e rappresentazioni; L’università civica per la pianificazione urbanistica e territoriale: buone pratiche di ingaggio nei territori; Piani, Parchi e biodiversità; La doppia responsabilità nella pianificazione di fronte alle transizioni contemporanee; Città pubblica: diritto alla casa come diritto alla città; Gli spazi pubblici della transizione: flessibilità, salubrità, inclusione, multiadattamento; Le diverse facce della transizione energetica; Ri-Costruire?! Piani e processi di ricostruzione e rigenerazione urbana; Fragilità e futuro: reimmaginare le transizioni dai territori marginali dei piccoli comuni; Pratiche di comunità e pianificazione; Progettare l’area vasta. Territori, istituzioni, temi e risorse fra pratiche e innovazioni.
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Leggi l'articolo con la dichiarazione di Patrizia Gabellini, componente del Comitato scientifico