INUCOMUNICA

Un ricordo di Franco Rossi

01/12/2025

di Giuseppe De Luca

La scomparsa del professor Franco Rossi lascia un vuoto profondo nella comunità accademica e nel mondo dell’urbanistica italiana. Studioso rigoroso, docente appassionato e amministratore competente, Franco ha incarnato una figura rara: quella di chi sa tenere insieme teoria e pratica, impegno civile e ricerca, radicamento territoriale e apertura internazionale. La sua lunga carriera – avviata nel 1978 all’Università della Calabria e coronata da numerosi incarichi scientifici e istituzionali – è attraversata da un’idea alta della disciplina, intesa come servizio alla collettività e come strumento critico per comprendere, trasformare e difendere il territorio.

Laureato in Architettura alla Sapienza nel 1973, Rossi è stato professore ordinario di Tecnica e Pianificazione urbanistica, direttore del Dipartimento di Pianificazione Territoriale (2008–2012), membro del Consiglio di Amministrazione e Vicepresidente del Centro Residenziale dell’Università della Calabria (2004–2008). La sua attività di ricerca e insegnamento lo ha portato a collaborare con istituzioni accademiche nazionali e internazionali – da Roma a Venezia, da Bari a Berkeley, fino a Lisbona – e a svolgere un ruolo di primo piano in programmi di cooperazione internazionale e di assistenza tecnica in Etiopia, Zambia, Sudafrica e Marocco. Il suo lavoro ha attraversato quasi tutti i temi fondamentali della disciplina: integrità fisica del territorio, identità culturale del paesaggio, economia urbana, qualità del progetto, processi di riqualificazione e sviluppo integrato, fino alle nuove forme di cooperazione territoriale nei programmi del contratti dei fiumi.

Accanto a questo straordinario percorso scientifico, Franco ha svolto incarichi amministrativi complessi e delicati: Assessore all’Urbanistica e ai Trasporti nei Comuni di Cosenza e di Rende, esperto del Ministero degli Affari Esteri e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, membro di commissioni urbanistiche regionali e nazionali, Assessore alla Pianificazione territoriale e all’urbanistica della Regione Calabria. Questa dimensione operativa – svolta sempre con competenza, rigore e un notevole senso delle istituzioni – ha costituito una parte essenziale del suo modo di intendere l’urbanistica: non solo come saper fare, ma come responsabilità pubblica.

Un ruolo altrettanto significativo lo ha avuto nell’Istituto Nazionale di Urbanistica, di cui è stato protagonista per oltre un decennio. Membro della Giunta esecutiva, Presidente della Sezione Calabria dal 2011, Vicepresidente nazionale (2013–2016) e infine Proboviro fino al 2022, Franco ha dato un contributo fondamentale al rafforzamento dell’INU nella sua regione e nel Paese. Lo ha fatto con equilibrio, autorevolezza e un senso profondo di appartenenza alla comunità disciplinare, che gli sono stati riconosciuti da generazioni diverse di colleghi.

Con lui ho lavorato molto in INU. E con lui ho discusso molto. Le nostre conversazioni erano sempre schiette, talvolta animate, ma sempre guidate dal rispetto reciproco e dalla condivisione di un’idea seria del mestiere. Una discussione particolarmente intensa riguardò la questione del rapporto tra paesaggio e pianificazione territoriale regionale; un’altra riguardo il concetto e l’approccio al tema del consumo di suolo. Entrambe si svolsero durante il mandato di Assessore della Regione Calabria. Sul primo tema ci fu sintesi e concordanza. Sul secondo le posizioni erano e restarono molto divaricate. Il disegno di legge sul consumo di suolo, che stava elaborando, definiva come “consumato” tutto il territorio già destinato alla trasformazione dagli strumenti urbanistici vigenti. In sostanza i piani vigenti sarebbero stati congelati per sempre. Ma poiché in Calabria i piani erano – e sono – fortemente sovradimensionati, questa impostazione avrebbe riconosciuto come urbanizzato anche ciò che urbanizzato ancora non era. Io fui molto critico, lui altrettanto determinato nel difendere la coerenza del proprio disegno legislativo. Nonostante il disaccordo, quella discussione rimase un esempio di confronto autentico, animato da una stima profonda e da un’idea comune dell’importanza della disciplina.

Franco Rossi è stato un uomo colto, generoso, di grande umanità. Molti ricorderanno la sua gentilezza, la sua disponibilità, la sua capacità di ascolto. Io conserverò la memoria di un collega autorevole, di un interlocutore esigente e di un amico con cui è stato possibile condividere idee, dubbi, battaglie e visioni del futuro.

Ai suoi familiari e a quanti gli sono stati vicini va il mio più sincero cordoglio. Il suo contributo, la sua passione e il suo esempio continueranno a guidare il nostro lavoro.

franco rossi