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Cagliari, strategie e partecipazione per la sostenibilità

17/05/2023

Prosegue il ciclo di approfondimento sugli iter dei Piani territoriali metropolitani del nostro Paese. Dopo Milano, Napoli, Bologna, TorinoFirenze e Bari, c’è l’opportunità di approfondire la situazione di Cagliari, con Isabella Ligia, responsabile Pianificazione strategica, Vas e Ufficio PNRR della Città Metropolitana.

Qui l’orientamento è stato di continuare a fare affidamento, per la parte di conoscenza e indirizzo urbanistico, al Piano urbanistico provinciale del 2004 che aveva avuto già “una funzione nobile, prodromica e di indirizzo rispetto alla redazione del del Piano paesaggistico regionale al quale è stato poi adeguato con una variante del 2013. Non è cogente dal punto di vista urbanistico”.

Il lavoro di pianificazione si è concentrato sulla parte strategica. La responsabile della Città Metropolitana di Cagliari racconta infatti che “già nel 2019, facendo leva sui fondi di sviluppo e coesione, abbiamo iniziato a redigere il Piano strategico metropolitano. L’approvazione è arrivata nel 2021, preceduta da una fase di partecipazione in cui abbiamo molto creduto e investito, sperimentando metodi innovativi. Abbiamo coinvolto enti e cittadini e fatto in modo che il percorso rientrasse tra quelli di Anci nell'ambito di ‘metropoli strategiche’, così da metterlo a paragone con quello delle altre Città Metropolitane”.

L’importante fase di partecipazione e co-progettazione ha restituito alla Città Metropolitana, in due anni di confronti con gli stakeholder nei “living lab”, numerose progettualità. L’ente ha fatto sì che venissero raccolte e canalizzate secondo i principi di sostenibilità, intesa in senso complessivo: economica, ambientale, sociale e di governance. Il lavoro ha prodotto 91 schede progettuali, a loro volta suddivise, organizzate e assegnate a ottiche e prospettive di sviluppo. Ne sono risultate tredici azioni di sistema. Tra queste ci sono “Più connessi” dove hanno trovato spazio i progetti che migliorano le infrastrutture e i collegamenti materiali e immateriali, “Vitattiva” che risponde alle esigenze e alle richieste dei territori puntando ad elevare la qualità della vita, “Comunità circolare” che minimizza gli sprechi, “Energetica” che sistematizza le attività progettuali che creano comunità energetiche e lavorano per la sostenibilità energetica. Da segnalare, su stimolo degli stakeholder che nell’ambito del processo di partecipazione hanno segnalato la necessità di un’agenzia che facesse da cerniera con il territorio per le trasformazioni urbanistiche e lo sviluppo, la nascita di LabMet, progetto pilota del Dipartimento della Funzione Pubblica nell'ambito dell'OPENGOV, finanziato con i fondi FSC nel ciclo di programmazione 2014-2020 e progetto bandiera nei fondi FESR del prossimo Piano Regionale del ciclo 2021 – 2027.

Un’importante opportunità per condurre in porto l’attuazione del Piano strategico metropolitano è stata, dice Ligia, “il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo istituito attraverso il contributo dell’Agenzia della coesione l’ufficio PNRR per la pianificazione strategica, così da mettere in collegamento il nuovo flusso di risorse con l’attuazione del piano. Un esempio è il Piano urbano integrato che ci ha consentito di finanziare una parte significativa dell’Anello sostenibile”.

Questa ulteriore azione di sistema è nata chiedendo ai sindaci e i tecnici dell’area metropolitana di declinare le progettualità e le politiche sviluppate nel piano strategico in diagrammi da geolocalizzare in un sistema informativo open source. I progetti sono stati localizzati e i disegni sono diventati opere: ‘L’Anello sostenibile’ ne finanzia 33, per un totale di 101,2 milioni di euro, che rispondono ai criteri dell’adattamento climatico e del miglioramento e creazione di infrastrutture verdi e blu. Questa azione di sistema, finanziando poli come i mercati cittadini, è a sua volta collegata a “Smart food”, azione che prevede la creazione dell'agenda del cibo e la trasformazione della città in adesione alle politiche europee "From Farm to Fork".



Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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