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Alla Biennale europea di Napoli 410 contributi, i tanti sguardi sull’inclusione

25/04/2024

Significativa risposta alla call (410 i contributi pervenuti) e ottima partecipazione in termini di presenze a Napoli ai numerosi incontri e workshop al Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II. E’ decisamente positivo il bilancio della quattordicesima Biennale delle città e degli urbanisti europei dell’European Council of Spatial Planners-Conseil Européen des Urbanistes (ETCP-CEU). L'Istituto Nazionale di Urbanistica è stato il principale co-organizzatore, con il supporto dell'Associazione Nazionale degli Urbanisti Italiani (ASSURB), sulla base di temi sintetizzati dal titolo: “Inclusive cities and regions”.

Nel corso delle sessioni plenarie Markus Hedorfer, presidente dell’ETCP-CEU, ha parlato, per quanto riguarda le risposte alla call, di “record, che si somma alla soddisfazione di vedere coincidere la sede con la presidenza italiana”. Ha poi esposto i documenti e gli atti dell’organizzazione sull’argomento di riferimento, l’inclusione, ricordando anche la storia e composizione attuale dell’ECTP-CEU, nonché il suo principale obiettivo, l’affermazione della professione del pianificatore come professione distinta e “robusta”, con proprio percorso formativo, al centro dei processi di pianificazione territoriale.

Anche Michele Talia, presidente dell’INU, ha sottolineato l’importanza che “l’Italia ospiti un appuntamento così rilevante, per la terza volta, dopo Roma e Genova. Avviene inoltre in un momento cruciale per la disciplina urbanistica: si avverte il venire meno della capacità di adattarsi ai mutamenti sociali. Dobbiamo essere in grado di costruire un domani diverso e un nuovo paradigma che sappia fare fronte alla frammentazione cambiando l’idea di città”. Tra le parole d’ordine richiamate da Talia il welfare, il contenimento del consumo di suolo, l’adattamento climatico, la mobilità sostenibile.

Francesco Domenico Moccia, segretario generale dell’INU, ha ricordato che il capoluogo campano venne individuato come città ospitante nella fase immediatamente successiva alla pandemia, così come il tema: “All’attenzione pubblica c’era il Next Generation EU, fondato sulle transizioni ecologica e digitale. L’effetto collaterale, come in tutti i processi di transizione, può essere la creazione di nuove diseguaglianze. E’ indispensabile perciò l’intervento delle politiche pubbliche attraverso la pianificazione, proprio per mitigare i rischi di divaricazione”.

Marichela Sepe, presidente del Comitato scientifico organizzativo locale, ha menzionato l’estrema varietà di provenienza, formazione e competenze dei partecipanti all’evento (accademici, ricercatori, amministratori, professionisti) e il tentativo riuscito di “definire il tema cardine, l’inclusione, in molti modi diversi, 25, che emergono dalle risposte alla call e dai relativi workshop”. Ha ricordato come l'inclusione sia presente in tutti i 17 Sustainable Goals e nei principi della New Urban Agenda adottata nel 2016 a Quito. Ha altresì anticipato il titolo della Biennale dello spazio pubblico del prossimo anno: “Insieme/Together”, evidenziando il legame con i temi della manifestazione di Napoli. Per Giuseppe De Luca, presidente del Comitato scientifico, sono sette le parole chiave attraverso cui si può definire la mole di 410 contributi, tenuti assieme da un approccio da lui definito: “governance cooperativa”: diversità e rispetto; accesso equo; inclusione sociale; accessibilità; coinvolgimento delle comunità; sostenibilità; sicurezza e benessere.

Da Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura della Federico II, osservazioni sulla particolare attinenza delle questioni che fanno riferimento all’inclusione alla situazione di Napoli che “ha una dimensione metropolitana critica e vive sotto una pressione naturale e antropica”. Anche l’intervento della vicesindaca Laura Lieto si è concentrato sulle questioni all’ordine del giorno della città che ha ospitato la Biennale, “dove sono in corso molti interventi di rigenerazione, tutti condotti con un approccio che punta a non lasciare indietro nessuno”. Bruno Discepolo, assessore all’Urbanistica della Regione Campania (che ha sostenuto l’evento), ha presentato le competenze e la posizione dell’ente, sottolineando che “l’inclusione è centrale nelle politiche, che devono fare fronte a una condizione sociale e demografica difficile”.

L’intervento della vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Carolina Giaimo è stato incentrato sugli aspetti e sui profili normativi dell’inclusione, con specifico riferimento alle attrezzature urbane e territoriali del welfare, dunque all’inclusione e coesione spaziale, alle disparità sociali ad esse riferibili. Passaggio fondamentale dell’intervento è stato il richiamo al percorso legislativo che sta caratterizzando, in Italia, l’attuazione delle autonomie differenziate. L’importanza di includere, come già stabilito, nei Livelli Essenziali Minimi delle Prestazioni (LEP) gli standard urbanistici del Decreto 1444/68, esito delle conquiste tecniche, politiche e culturali del 1968, è riconosciuta anche dall’INU ed è al centro della proposta di legge di principi per il governo del territorio e la pianificazione. Giaimo ha ricordato come la proposta dell’INU rivisiti e attualizzi la materia degli standard urbanistici.

Visione internazionale fornita dai keynote speakers stranieri. Da Janet Askew, già presidente dell’ETCP – CEU, un excursus sul ruolo e sull’evoluzione dell’inclusione nel sistema di pianificazione britannico. Gerhard Vittinghoff ha presentato la situazione dell’housing sociale in Austria e in particolare a Vienna. Da Joao Teixeira una riflessione sulle risposte fornite in Portogallo ad alcune crisi dell’abitare, mentre l’intervento di Tomasz Majda ha costituito uno sguardo su spazio pubblico e accessibilità in Polonia.

A breve sarà pubblicato (con INU Edizioni Collana Accademia) il catalogo. Il sito web della Biennale rimarrà aperto per i prossimi anni per mantenere l'esposizione dei poster, la consultazione del catalogo, la visione delle foto dell'evento.

 

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica