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Per i Contratti di Fiume il futuro è adesso, all’Aquila il Tavolo nazionale

04/11/2025

Il Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume (TNCdF) terrà il suo tredicesimo incontro di riferimento il 20 e 21 novembre all’Aquila. L’evento, a cui è possibile iscriversi per partecipare, si svolge con il patrocinio, tra gli altri, dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, e costituisce un importante momento per la crescita e il riconoscimento di uno strumento utile a conseguire nei territori obiettivi ambientali e di sviluppo. Tra le peculiarità e punti di forza dei Contratti di Fiume spicca la possibilità di condurre i processi anche attraverso la partecipazione delle popolazioni. In occasione del precedente incontro nazionale che si è tenuto due anni fa a Napoli, il Tavolo ha avanzato alle istituzioni una serie di proposte che puntano a un maggiore riconoscimento ed a un più puntuale investimento sui Contratti di Fiume.

Il coordinatore Massimo Bastiani dichiara al riguardo che “il Documento di Posizione e Proposta (DPP) del TNCDF 2024, che è stato redatto a seguito di 18 Assemblee regionali e delle proposte emerse dal XII incontro tenutosi a Napoli, ha avuto un’ampia diffusione presso i diversi livelli di governo. Attraverso il DPP si è delineata una visione unitaria da parte dei Contratti di Fiume italiani, basata sui progressi realizzati in molte regioni e molti comuni riguardo alle fasi attuative delle strategie e dei programmi d’azione, dalla realizzazione al monitoraggio fino alla manutenzione degli interventi. In questo contesto le Proposte del Tavolo hanno trovato una sempre maggiore attenzione all’interno degli strumenti di programmazione e pianificazione. A scala nazionale, il dibattito si sta attualmente sviluppando tra Camera e Senato nelle rispettive Commissioni Ambiente dove attraverso sei risoluzioni si sta discutendo del come rendere sempre più operative e concrete le proposte dei CdF italiani. Inoltre, con questa stessa finalità, Il 7 luglio 2025 il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha emanato un Decreto per la riattivazione dell’Osservatorio nazionale dei CdF presso il MASE nel quale il TNCdF è membro del Comitato d’Indirizzo”.

Sono rilevanti le opportunità offerte da un utilizzo sempre maggiore dei Contratti di Fiume. Bastiani sottolinea che “l’intensa trasformazione del territorio che ha caratterizzato il nostro Paese a partire dagli anni ’50 ha prodotto come diretta conseguenza una sempre maggiore vulnerabilità ai rischi ambientali. Una compromissione spesso silente e quindi ancora più grave, poiché in molti casi non viene nemmeno percepita come tale dalla popolazione. Gli effetti, accentuati dal riscaldamento globale, sono sempre più evidenti e costituiscono una minaccia per le popolazioni, per la biodiversità, per l’assetto idraulico naturale e un fattore di progressiva e sistematica distruzione del paesaggio, soprattutto rurale. Il ruolo di strumenti come i Contratti di Fiume in questo è fondamentale, poiché come le sfide globali non possono essere affrontate da un singolo Paese, ma solo attraverso un approccio internazionale - 'nessuno sfugge alla dimensione globale' - allo stesso modo l’impegno dei governi nazionali rischia di restare sulla carta dei trattati se non viene collegato alla responsabilizzazione e condivisione della popolazione che in quei territori vive. In Europa quella che potremmo definire la territorializzazione delle politiche pubbliche richiede un’innovazione dell’approccio istituzionale e una completa revisione del sistema di governance ridisegnando l’idea stessa di locale”.

L’utilizzo dei Contratti di Fiume è in incremento costante nel nostro Paese. Il coordinatore del Tavolo nazionale fornisce i dati: “La prima rilevazione statistica dei CdF in Italia è stata presentata dal Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume nel novembre 2012. In tale data venivano rilevate 67 esperienze di CdF di cui solo 6 risultavano sottoscritte. Oggi vi sono oltre 300 CdF attivati e 102 sono già giunti alla sottoscrizione e all’attuazione dei loro programmi d’Azione. I finanziamenti utilizzati dalle Regioni, come ad esempio l’Abruzzo dove si svolgerà il prossimo incontro del TNCdF, sono messi in campo per supportare la realizzazione dei Programmi d’Azione dei Contratti di Fiume. In questa regione, oltre ai fondi ordinari inerenti alla difesa dal rischio idrogeologico e quelli di derivazione comunitaria per le attività connesse al ciclo integrato delle acque, le risorse che sono state assegnate direttamente ai Contratti di Fiume provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), 28 milioni di euro, e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), altri 10 milioni di euro, priorità 3 OS2 linea d’azione 2.4.7, e sono stati stanziate mirando a interventi di tutela ambientale, valorizzazione del territorio e riqualificazione delle aste fluviali. Nel 2024 in Abruzzo sono stati sottoscritti atti di concessione per circa 40 milioni FSC e nel 2025 sottoscritte assegnazioni per 10 milioni di euro FESR. Altrettanti saranno impegnati, sebbene con una diversificazione degli assi di finanziamento, negli anni successivi fino al 2029”.

Le giornate del 20 e del 21 novembre all’Aquila saranno un passaggio di rilievo nel percorso di crescita dei Contratti di Fiume, e saranno precedute da un incontro che si terrà ad Urbanpromo a Firenze l'11 novembre. Lo slogan dell'evento aquilano è incisivo, “il futuro è adesso”: “Il XIII Tavolo Nazionale che si svolgerà a L’Aquila è un’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti, condividere nuovi approcci e esperienze, creare sinergie per affrontare insieme le sfide e per delineare le proposte concrete che guideranno l’azione del TNCdF. ‘Il futuro è adesso’ è il principio che caratterizza questa edizione e ci sprona a prenderci ognuno le proprie responsabilità, a essere consapevoli che il tempo di agire è ora” .

 

Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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