I dati relativi alla Regione Marche, monitorati e raccolti dall’ARPAM, relativamente al consumo di suolo nella Regione, rendono la piena entrata a regime della nuova legge urbanistica Regione Marche n. 19/23, che ha come suo obiettivo dichiarato quello di limitare il consumo di suolo, un obbligo ineludibile.
Tali dati mostrano quanto anche nelle Marche il consumo di suolo continui a rappresentare una delle principali criticità ambientali che, con un trend in linea con la media nazionale ma con alcune specificità territoriali rilevanti.
Nella Regione, infatti, il consumo totale di suolo al 31/12/2024 ha interessato 65.141 ettari, pari al 7,00% della superficie regionale, per un incremento rispetto all’anno precedente di 172 ettari.
I comuni marchigiani che nel 2023-2024 hanno registrato i maggiori incrementi di suolo consumato in termini assoluti sono Mondolfo (11,81 ettari), Pesaro (8,40 ettari) e Fermo (7,32 ettari), mentre i comuni con la maggiore estensione di suolo consumato risultano Pesaro (2.493 ettari), Ancona (2.201 ettari) e Fano (2.173 ettari). I capoluoghi di provincia con maggior incremento di consumo di suolo tra il 2023 ed il 2024 sono Pesaro con l’8,40%, seguito da Fermo con il 7,32%, Macerata con il 6,87%, Ascoli P. con il 5,75% ed Ancona con solo il 0,07%.
Se si guarda, invece, alla percentuale di suolo consumato in relazione al totale della superficie comunale, spiccano le località costiere: San Benedetto del Tronto (37,62%), Porto San Giorgio (37,01%) e Gabicce Mare (32,82%) e Civitanova Marche (23,32%).
A livello provinciale, invece, la palma del maggior consumo di suolo tra il 2020 ed il 2024 spetta a Macerata con un incremento di 195 ettari di terreno consumato, seguita da Pesaro con 105, Ancona con 96, Ascoli Piceno con 81 e Fermo con 77.
Il segno di una forte concentrazione di infrastrutture e attività antropiche lungo la costa è testimoniato dal fatto che, nelle Marche, il suolo consumato in percentuale nei primi 300 metri dalla linea di costa corrisponde a circa il doppio del valore medio del territorio nazionale.
Tra le 15 regioni bagnate dal mare, le Marche occupano il secondo posto in Italia, dopo la Liguria, per percentuale di suolo consumato in tale fascia (45,64% contro il valore medio in Italia del 22,87%); la percentuale scende al 30,84% (terza regione dopo Emilia Romagna e Abruzzo, contro il 19,13% nazionale) se si considera la fascia tra 300 e 1.000 metri dalla linea di costa, mentre nella fascia da 1 a 10 chilometri nell’entroterra le Marche registrano il 12,10% di suolo consumato (terzo posto dopo Campania e Veneto, contro l’8,74% in Italia).
In conclusione, i dati del Rapporto nazionale e quelli puntuali riferiti alla Regione Marche evidenziano come la sfida per i prossimi anni sarà quella di contenere l’espansione delle superfici artificiali, soprattutto nelle aree costiere e a rischio, promuovendo il riuso del costruito esistente, la rigenerazione urbana e la riconversione ecologica delle aree degradate.
La nuova Amministrazione uscita dalle Elezioni del 28-29.09.25, quindi, dovrebbe fare tutto il necessario per rendere la nuova normativa patrimonio amministrativo e, prima ancora, culturale del tessuto regionale.
Avv. Renato Perticarari
Presidente INU Marche