La Regione Basilicata, su iniziativa dei Consiglieri Cifarelli, Morea e Pittella, cui si deve la presentazione di alcune proposte di modifica alla L.R.n.25/09 (Piano Casa Regionale), con le Audizioni avviate in III Commissione Consiliare (presieduta da Rocco Leone), ha iniziato l’iter di ridefinizione di una legge regionale le cui finalità iniziali erano di favorire la ‘riqualificazione del “patrimonio edilizio” esistente, e delle “aree urbane” degradate’.
Una legge che ha segnato, tra luci ed ombre, gli ultimi 15 anni dell’urbanistica regionale, degenerando infine, per lo stillicidio di emendamenti ed integrazioni subite, le copiose “deroghe” consentite, e la sua stabilizzazione a norma “ordinaria” (2018), in una legge che vanifica la pianificazione urbanistica “istituzionale”, fino a soppiantarla letteralmente: una vera e propria “contro-urbanistica” d’iniziativa privata che determina ricche e incontrollate rendite edilizie, spesso in danno dei servizi pubblici urbani e della “qualità della vita” dei cittadini.
Una legge complessa, appesantita dagli anni che, come ha osservato il presidente Leone. “necessita di essere ringiovanita”, con una “riscrittura” complessiva, nei tempi giusti.
All'audizione è stata invitata anche la Sezione di Basilicata dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), rappresentata da chi scrive e dai Consiglieri Nicoletti e Logiudice, che hanno presentato un primo sintetico contributo a questa “revisione” legislativa, che qui riportiamo: “L’INU Basilicata dà atto che le proposte di modifica presentate, eliminano le storture più evidenti introdotte negli oltre 15 anni di 'gestione' del testo originario della L.R.n.25/09,: esse vanno pertanto tempestivamente approvate, insieme (aggiungiamo noi) al ripristino del 'limite di validità temporale' (Art.10 della Legge 25/09), che solo ne può correggere il carattere acquisito di 'urbanistica alternativa' a quella 'istituzionale'. Siamo allo stesso tempo consapevoli della grande importanza che riveste, anche in Basilicata, il problema della 'riqualificazione edilizia' e della 'rigenerazione urbana', questione di grande impegno che investe anche fattori sociali ed infrastrutturali. Questione da affrontare organicamente (senza ulteriori, complicate toppe), mettendo mano ad una 'specifica' nuova Legge Regionale sulla 'Rigenerazione Urbana', che da un lato espliciti meglio le modalità di perseguimento degli originari obiettivi della L.R.n.25/09 (riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, e delle 'aree urbane' degradate), e dall’altro sia di complemento alle più generali scelte di pianificazione urbanistica comunale volte a perseguire l’interesse pubblico della 'qualità della città e quindi della vita'. In buona sostanza con la visione sicuramente più ampia del Piano Urbanistico si possono individuare con più efficienza le linee direttrici della Rigenerazione ed il sistema di incentivi utili per innescare il processo di 'rigenerazione' stessa. Per consentire al Dipartimento competente di 'riscrivere' una nuova legge di 'riqualificazione-rigenerazione urbana', che si integri con le procedure ordinarie della pianificazione urbanistica, e che (in qualche modo) tenga conto anche degli indirizzi di tutela prefigurati dal PPR in itinere, si propone pertanto di fissare, per la L.R.n.25/09, una data definitiva di scadenza al 31/12/2026. Infine l’INU Basilicata non può non sottolineare la inderogabile necessità di riscrivere la stessa 'Legge Urbanistica Regionale' (L.R.n.23/99), per tener conto, dopo 25 anni dalla sua approvazione, sia dell’evoluzione del quadro legislativo, disciplinare e programmatico (vedi il Piano Paesaggistico Regionale in dirittura d’arrivo), e sia delle radicali trasformazioni intervenute sull’assetto del territorio regionale (declino demografico e dispersione del sistema insediativo). Una Legge Urbanistica che dovrà fondarsi su un modello semplificato di pianificazione aderente ai caratteri ed alle dinamiche specifiche che attualmente vive il contesto territoriale regionale, sub-regionale ed urbano, delle quali le questioni di riqualificazione e rigenerazioni dovranno costituire parte armonica ed integrante”.
L’iter si è avviato: l’auspicio è che il Consiglio Regionale sappia raccogliere le istanze provenienti dalla società civile e dia alla Basilicata una Legge che riconosca il giusto valore delle qualità insediative del nostro territorio regionale; uno dei presupposti della sua sopravvivenza.
Lorenzo Rota - presidente INU Basilicata