Inspiring Next Urbanists: la Rassegna Urbanistica del Lazio del 22 maggio scorso è stata anche l’occasione per conoscere gli esiti del contest organizzato da INU Giovani nel Lazio. Un bando rivolto a studenti, ricercatori e professionisti under 35, con l’obiettivo di valorizzare le loro attività, nel perimetro territoriale regionale.
Tra le ricerche, le tesi e i progetti di riqualificazione, rigenerazione e sviluppo pervenuti nell'ambito dell'iniziativa ne sono stati selezionati quattro, tutti premiati alla RUR a Roma il 22 maggio. Il più votato dai soci della sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato “MetamorpH2Osis”, che riguarda il territorio di Latina. La ricerca, di Marsia Marino, Maria Racioppi, Chiara Filicetti e Federico Ianiri, è il prodotto del laboratorio di Progettazione Urbanistica per la Rigenerazione Urbana dell’Università La Sapienza (docente Carmen Mariano). Al centro dell’attenzione la prevenzione dal rischio. Nello specifico, si legge nella presentazione, "la proposta si focalizza sull’area della Marina di Latina (LT) per la quale, ad esito di un’analisi sistemica (sistema ambientale, insediativo-morfologico, dei servizi e delle infrastrutture) volta ad analizzare gli effetti sul territorio di fenomeni acuti (aree a rischio esondazione con tempi di ritorno 30 e 100 anni, causata dalle sempre più frequenti alluvioni) e cronici (aree a rischio inondazione causata dal progressivo SLR, con orizzonte al 2100), viene proposto un toolkit di progetto per la riduzione del rischio idraulico, nel quale, ad ogni obiettivo, corrispondono più azioni site-specific che vengono graficizzate in uno Schema di Assetto Preliminare e che ricadono in macro-categorie di intervento".
Selezionato anche “Paesaggi del dissesto”, di Ilaria Maurelli, tesi di laurea all'Università Roma Tre con relatore il docente Marco Ranzato. Si legge nell’abstract che la ricerca “nasce dalla necessità di rivelare e portare alla luce gli strati nascosti della terra, svelando la relazione tra due mondi distinti ma interdipendenti: il mondo di sopra, rivolto al cielo e denominato Gaia, e il mondo di sotto, che si estende verso il centro della terra, chiamato Ctonia. Focalizzandosi su eventi situati nel dodicesimo municipio di Roma, la ricerca analizza i materiali che compongono questi due mondi: asfalto, suolo e acqua”.
Un altro progetto che è stato selezionato è “Ferrovie secondarie e territori fragili”, per il territorio viterbese. E’ di Tommaso Fiorenza, Michela Marzilli, Evelina Voli e Max Lanzillotta, dal laboratorio di progettazione urbana di Roma Tre, docente Mario Cerasoli. Propone la riattivazione della linea ferroviaria dismessa Civitavecchia–Capranica–Orte, in una prospettiva che porterebbe benefici su più livelli: “L’ambizione è quella di costruire un progetto che non si limiti alla semplice riattivazione infrastrutturale, ma che si configuri come un dispositivo complesso di rigenerazione urbana e territoriale. Il tracciato ferroviario viene così letto come una nuova dorsale di connessione tra comunità, paesaggi e patrimoni diffusi, capace di dare forma a una rete di relazioni che vada oltre il trasporto passeggeri, riattivando identità locali e innescando nuovi processi partecipativi".
Il quarto selezionato, “Ostiense bioclimatica”, riguarda la capitale. E’ la tesi di laurea a Roma Tre di Giordana Panella e Giancarlo Scarascia Mugnozza, relatore il professor Marco Ranzato. Affronta il problema del costante innalzamento delle temperature “nel contesto specifico del quartiere di Ostiense a Roma, caratterizzato da una densità urbana moderata e da un tessuto socio-economico e spaziale eterogeneo. Il contributo propone un approccio interscalare che integra due strategie complementari: interventi micro e macro, strettamente connessi tra loro. Questa relazione dinamica tra i due livelli permette di affrontare le sfide climatiche in modo integrato, adattando le soluzioni locali a una prospettiva di sistema. Le operazioni puntano a promuovere una transizione energetica e climatica che superi la semplice applicazione di apparati tecnologici, integrando soluzioni innovative con un approccio più radicato nel contesto locale e autoctono".
Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica