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L’INU in campo per dimostrare l’utilità del piano

24/05/2025

L’Istituto Nazionale di Urbanistica si prepara a un percorso di studio e lavoro che punterà a fare emergere l’utilità della pianificazione. Vi contribuiranno organismi e articolazioni come il Rapporto dal Territorio, le sezioni regionali, le riviste, le communities. La relazione congressuale che il presidente Michele Talia ha svolto il 23 maggio, a Roma, alla Casa dell’Architettura, è stata incentrata su questa indicazione operativa.

“Il piano utile”, titolo del Congresso, non è quindi destinata a essere solo un’affermazione di principio, quanto un’evidenza da dimostrare. “Si tratta di produrre verifiche, analisi, monitoraggi – ha detto Talia - tali da consentire il confronto le situazioni in cui la pianificazione costituisce l’elemento centrale dell’attività delle amministrazioni pubbliche e i territori in cui questo obiettivo è lontano dall’essere praticato. C’è da aggiornare la geografia dell’urbanistica indagando non tanto sul numero dei piani, ma sul contributo che essa ha prodotto”.

Lo studio sul “piano utile” procederà di pari passo con il percorso della proposta di riforma del governo del territorio, l’articolato della legge di principi che l’INU ha presentato lo scorso anno in Senato. “La riforma urbanistica e utilità del piano si sorreggono e si tengono insieme”, ha sottolineato Talia, la cui relazione è stata preceduta dal ricordo di Domenico Cecchini da parte del presidente di INU Lazio Paolo Colarossi.

La relazione del presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica ha tracciato un quadro attorno alla proposta operativa, caratterizzato dal cambiamento, in parte da una situazione di crisi, che richiede uno scatto in avanti degli urbanisti per ridefinire e rilanciare il proprio ruolo. A partire dalla “frattura comunicativa” oramai acclarata “tra i tecnici e una parte degli amministratori che attribuiscono alla pianificazione un valore strategico, e l’opinione pubblica che percepisce il piano come uno strumento dannoso, una credenza da combattere con idee e proposte. Ma occorre stabilire un contatto efficace per fare sì che le nostre idee producano conseguenze nel medio termine”.

Poi, ha rilevato Talia, “ci troviamo di fronte a molteplici fattori di rischio che la tecnologia ci potrà aiutare a leggere e affrontare in modo efficace. Cambia tuttavia il contenuto del nostro lavoro e della nostra attività: dobbiamo esserne consapevoli per attrezzarci. C’è l’esigenza di concepire una politica del futuro che tenga conto di questo cambiamento”.

Scendendo nel dettaglio della produzione legislativa, Talia registra che “negli ultimi dieci anni gran parte delle innovazioni sia avvenuta nel campo dell’edilizia. Da ultimo ci sono state prima l’approvazione del Salva Casa e poi la presentazione della proposta di legge cosiddetta Salva Milano, ed entrambe tradiscono l’intenzione di affrontare le principali sfide della pianificazione attraverso percorsi procedurali accelerati e settoriali. E’ un’invasione da campo che va sventata dimostrando il prezzo che il Paese e le nostre città rischiano di pagare se l’assecondano”.

Il presidente dell’INU ha sottolineato: “Serve ridefinire il terreno di gioco, sulla base di parole chiave come sussidiarietà, sostenibilità, eguaglianza territoriale e massima inclusività dei sistemi urbani. Servono alleanze, schierare gli urbanisti in difesa della complessità, tutelare la disciplina dalla minaccia rappresentata dal diffondersi di un’acritica fiducia nel ricorso alla semplificazione e alla deregolamentazione”.

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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