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La nuova vision dell’ITC, il CNR amplia lo sguardo sulla città

16/05/2025

L’Istituto per le tecnologie della costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche amplia la propria visione all’ambiente costruito. Il battesimo della nuova linea di ricerca, inaugurata nel luglio scorso dalla nomina a direttore di Massimo Clemente, si è di fatto registrato nell’evento che si è svolto a Milano dal 7 al 9 maggio scorsi, la prima edizione dei “Construction Days”. L’esito è stato soddisfacente, tanto che la manifestazione sarà replicata nel 2026.

Per l’Istituto Nazionale di Urbanistica hanno partecipato il presidente Michele Talia e il segretario generale Francesco Domenico Moccia, che hanno preso parte rispettivamente ai panel di apertura e di conclusione. Momenti strategici dell’intensa tre giorni, a sottolineare lo stretto dialogo tra ITC e INU.

“Si tratta di uno sviluppo delle nostre attività – sottolinea il direttore Clemente – visto che l’ITC esiste dal 2002 ma è stata sin dall'inizio la mia direzione a caratterizzarsi con la scelta di ampliare le prospettive, sviluppando anche progetti sull’ambiente costruito, quindi attinenti all’urbanistica e alla rigenerazione urbana. Le attività legate più strettamente ai sistemi edilizi rimangono, ma ora abbiamo anche l’orizzonte della città e del contesto urbano”. Tanto che l’invariato nome dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione ha ora un sottotitolo, ovvero “Ricerca politecnica per l’ambiente costruito”.

Clemente sottolinea il “rapporto privilegiato con l’INU, che si inserisce nel più generale accordo quadro con il CNR focalizzato in modo particolare sul tema dell’innovazione digitale e della realizzazione e applicazione dei gemelli digitali urbani”.

I Construction Days di Milano si sono confermati un successo, come evidenziato dal direttore: "Abbiamo ricevuto 154 abstract, che andranno a costituire un volume in corso di pubblicazione per CNR Edizioni. È importante sottolineare che le attività dell’ITC coinvolgono non solo ricercatori del CNR, ma anche docenti universitari e studiosi di enti afferenti. Il nostro obiettivo è trasferire il patrimonio di conoscenze sviluppato alle istituzioni: tra settembre e ottobre è prevista una presentazione in sede politica. Se dovessi sintetizzare i risultati emersi dal confronto di Milano, direi che è emersa con forza la necessità di unire tutte le scienze per affrontare in modo efficace le sfide legate alla città e all’ambiente costruito. In questo approccio collaborativo, l’urbanistica può e deve assumere un ruolo di leadership. È fondamentale che gli urbanisti abbiano una visione d’insieme e siano in grado di integrare saperi e strumenti utili per l’analisi degli scenari, la valutazione degli impatti e il monitoraggio in corso d’opera". 

Per il futuro, l’ITC punta a sviluppare un metodo di lavoro su due binari: da un lato, workshop di approfondimento su temi specifici, che si svolgeranno in diverse città; dall’altro, meeting nazionali, pensati come momenti di confronto e condivisione con stakeholder e istituzioni.

Un motivo di grande orgoglio è rappresentato dai laboratori della sede di San Giuliano Milanese: attivi da sempre, si estendono su una superficie di 8.000 metri quadrati e sono dedicati ad attività di certificazione e monitoraggio. In occasione della conferenza, è stato organizzato un open day che ha offerto al pubblico la possibilità di visitarli e conoscerne da vicino le funzioni e le tecnologie impiegate.

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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