INUCOMUNICA

L’ora delle città 30?

15/03/2023

E’ stata lanciata il 26 febbraio scorso la campagna #città30subito, promossa congiuntamente da FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign.

Attraverso la campagna #città30subito, si legge nella comunicazione ufficiale, “che prevede un ricco calendario di iniziative in tutta Italia nel corso dei prossimi mesi, le associazioni promotrici intendono sensibilizzare, ancora una volta, le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alla necessità di dire #bastamortinstrada, avviando concretamente un percorso sociale, politico e culturale di trasformazione del tessuto urbano”.

Si punta alla diffusione delle città 30, caratterizzate dall’inversione generalizzata della regola e dell’eccezione nella disciplina dei limiti massimi di velocità all’interno dei centri abitati: “Oggi la norma sono i 50 km/h salvo alcune zone regolate a 30 km/h, con questo progetto la norma diventano i 30 km/h salvo alcuni assi di scorrimento veicolare a 50 km/h. Questo, coi dovuti accorgimenti, può avvenire di fatto anche a codice della strada vigente”. Collegata a questo obiettivo è l’adozione una legge quadro nazionale delle città 30, sul modello di quella spagnola, che possa indicare in modo chiaro la direzione comune da seguire, “agevolando il cambiamento e supportando le amministrazioni locali di ogni colore politico già oggi impegnate per migliorare la sicurezza stradale dei loro cittadini”. Richieste e convinzioni accompagnate dalla pubblicazione di un vademecum che oltre a spiegare i vantaggi delle città 30 indica i necessari accorgimenti tecnici e amministrativi per arrivare alla loro istituzione.

Alessandro Tursi, presidente di FIAB, sottolinea che le motivazioni principali della campagna sono la sicurezza e la tutela della vita e della salute delle persone: “L’ordine di grandezza di cui parliamo nel nostro Paese è di tremila morti l’anno sulle strade, oltre ai feriti gravi. Il costo è di due punti percentuali di Pil, una vera e propria guerra, di cui non si parla. Di questi 600 circa sono pedoni, 300 assassinati sulle strisce pedonali. Le cause principali degli incidenti mortali sono la velocità, la distrazione e le mancate precedenze”.

Tursi ricorda che a livello globale “una delle misure più efficaci è l’abbassamento della velocità, che nelle nostre città mediamente è già al di sotto dei trenta chilometri orari, a causa del traffico. Quindi, come si vede, nella promozione delle città 30 non c’è niente di ideologico. Se pensiamo che Parigi è integralmente a trenta all’ora e la Spagna ha adottato questo principio per legge, non possiamo che rilevare tristemente che l’Italia su questa tema risulta sempre indietro. L’ipermotorizzazione di cui soffriamo è parte di un tacito 'patto sociale' da non mettere in discussione, nel Paese che conta 40 milioni di auto a fronte di soli 8 milioni di bambini. Noi intendiamo cominciare a cambiare questo patto partendo proprio dalla riduzione della velocità delle auto nei centri urbani: alcune città italiane lo stanno facendo, vogliamo che diventi la regola”.

Non solo sicurezza, conclude il presidente di FIAB, i vantaggi arriverebbero anche per quanto riguarda la vivibilità delle città: “Le multinazionali spesso scelgono per le loro sedi in centri urbani attrattivi, come quelli spagnoli, in luogo di quelli italiani, ed è facile capire perché: le nostre città sono inquinate, intasate di traffico, pericolose. Come si fa a convincere un lavoratore del centro o Nord Europa a trasferirsi in un contesto dove i figli non potrebbero andare a scuola a piedi o in bici? La verità è che siamo assuefatti ma subiamo in pieno un circolo vizioso, quello della rincorsa all’automobile, che rende meno attrattivo il Paese. Questo si ripercuote anche nel comparto del cicloturismo: non basta realizzare ciclovie in aperta campagna se poi in bici non si riesce ad accedere ai beni culturali, che sono nelle città”.

 


Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica


Foto in apertura credit FIAB 

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