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Piano paesaggistico Lazio, l’INU: “Le azioni necessarie per evitare il blocco”

21/11/2020

La sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, nel rappresentare la preoccupazione che l’esito della sentenza della Corte costituzionale sul PTPR possa avere ricadute deleterie sull’attività della gestione ordinaria in materia paesaggistica, ritiene che la Regione Lazio debba assumere opportuni provvedimenti con l’urgenza che il caso richiede.

Quale primo adempimento la Regione Lazio dovrebbe prorogare il termine contenuto nella legge regionale 24 del 1998, secondo cui in caso di mancata approvazione del Piano paesaggistico “Nelle aree sottoposte a vincolo paesistico (…), sono consentiti esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo”. Il territorio interessato è circa il settanta per cento sul totale regionale: l’alternativa è che in gran parte del Lazio si produca un blocco dell’attività edilizia e di realizzazione delle opere e delle infrastrutture. In passato la Regione ha prorogato annualmente questo termine facendolo slittare fino alla data del 14 febbraio 2020, giorno successivo alla deliberazione di approvazione del PTPR ora annullata. Ora un’azione in questo senso è quanto mai urgente.

In parallelo la Regione dovrebbe concludere l’Accordo procedimentale con il Ministero dei Beni culturali, conclusione per la quale esistono già i presupposti, e su questa base, seguendo rigorosamente il percorso previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e accelerando i lavori del Consiglio Regionale, procedere all’approvazione finale e definitiva del Piano paesaggistico.  E’ questa del resto la strada indicata dalla Corte Costituzionale con la sua sentenza. 

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