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Reggio Calabria, rigenerazione e generazione metropolitana con orizzonti mediterranei

23/06/2023

Dopo MilanoNapoliBolognaTorinoFirenzeBariCagliari e Catania l’esame degli iter di Piani territoriali metropolitani prosegue con Reggio Calabria. E’ Francesco Suraci, componente del Consiglio direttivo regionale della sezione Calabria dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, a spiegare che la Città Metropolitana di Reggio Calabria nel 2016 ha concluso il percorso di approvazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale. Per la parte di pianificazione territoriale è questo lo strumento di riferimento: “E’ di coordinamento rispetto agli strumenti comunali e dettato dalla legge regionale urbanistica del 2002. Si tratta dell’atto di programmazione di raccordo tra Comuni e Regioni, dove si conformano le politiche della Città Metropolitana e i piani urbanistici. Approfondisce il Quadro Territoriale Regionale e fa da legame con i piani comunali riguardo ai valori paesaggistici ed ambientali”.

Su questo PTCP, che è un reale quadro conoscitivo, si sviluppa metodologicamente l’atto propriamente più rilevante della Città Metropolitana, approvato il 20 marzo scorso (grazie al lavoro di coordinamento della struttura diretta dall’ingegner Foti che ha condotto tra l’altro anche una fase di partecipazione sul territorio molto intensa), ovvero il Piano strategico metropolitano. Attraverso di esso, prosegue Suraci, che nel CDR di INU Calabria segue le politiche dell’ente, “la governance metropolitana in sinergia con le amministrazioni comunali ha definito gli indirizzi per conseguire una mission fondata su sviluppo, sostenibilità economica, sociale e ambientale, volta alle generazioni future con i principi dell’identità territoriale, l’innovazione, la sostenibilità e l’accessibilità. La vision dello strumento è declinata attraverso alcune fondamentali parole d’ordine: diritti metropolitani, economie identitarie, rigenerazione dell’esistente e orizzonte mediterraneo, che correla il divenire territoriale intriso di sostenibilità volta al miglioramento della qualità del vivere quotidiano, con lo sviluppo delle funzioni urbanistiche richieste dai territori”.

L’esponente di INU Calabria elenca anche le direttrici strategiche: “Governance metropolitana, innovazioni sociali, rigenerazione, generazione metropolitana, transizione economica, connessione trasversale degli elementi. E’ fondamentale il legame con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e con la sua attuazione, un fattore imprescindibile per la realizzazione delle azioni materiali e immateriali che permettono lo sviluppo del territorio, alla base dello strumento”.

In concreto il recentissimo Piano strategico dispone e mette in rete una serie di idee-progetto che già stanno ottenendo attenzione: “Alcuni esempi. Con ‘Aspromonte in Città’ si punta a trasferire i valori ecologici ed ambientali del Parco dell’Aspromonte all’interno dei centri urbani, prevedendo interventi tra i quali il risanamento ambientale degli alvei dei corsi d’acqua, fiumare come corridoi ecologici, in modo tale da dispiegare effetti benefici anche sulle città costiere, trasformando le criticità in risorse. Attraverso ‘Mare d’inverno’ si vogliono riqualificare aree marittime per renderne fruibili gli spazi anche al di fuori della stagione estiva, turismo della salute. L’obiettivo strategico della generazione metropolitana, poi, guarda ai giovani, pensando, tra le altre cose, al potenziamento delle politiche per la creatività”.

Il progetto "Aspromonte in Città" sta peraltro già trovando attuazione con il finanziamento dell’omonimo piano integrato, per oltre 118 milioni di euro, con cui la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha avviato concretamente il processo di transizione mirato alla realizzazione di una città verde, sostenibile, inclusiva e smart, caratterizzata da una forte componente di verde progettato, che colmi le lacune distributive e qualitative degli spazi pubblici e verdi all’interno delle aree abitate più dense, introducendo naturalità diffusa e favorendo il recupero e la tutela della biodiversità anche in ambito urbano.

Incontra inoltre l’approvazione di Suraci l’approccio che ha fatto sì che venisse “costruito un mosaico delle varie aree e dei vari territori, ciascuno con un’identità specifica, per metterne in rete le risorse ambientali” anche con il potenziamento della mobilità metropolitana, e la scelta “in molti Comuni dell’area metropolitana di riqualificare edifici in disuso per dotarli di funzioni urbanistiche di cui il quartiere di riferimento è carente, nell’ottica della città dei quindici minuti, con parchi lungo gli assi dei torrenti confinanti con i quartieri. Nel comune di Reggio Calabria, ad esempio, le foci dei torrenti diventano i focal point dell’innesto dei parchi costieri verso l’interno dei quartieri rigenerando con percorsi verdi attrezzati i vuoti urbani. In generale è opportuna, ritengo, la decisione di sottoporre il rendimento del Piano strategico a revisione e aggiornamento annuale, per monitorare la realizzazione delle opere. E’ inoltre da apprezzare il valore aggiunto per la sostenibilità che si riscontra nel PSM con l’impegno di un monitoraggio del piano anche attraverso gli indicatori di Agenda 2030, al fine di contestualizzare sul territorio risposte alle esigenze dei cittadini con azioni che contribuiscono al superamento non solo della crisi climatica, ma anche al benessere delle persone”.

 

 

Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica