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World Urban Forum, It All Starts at Home

27/11/2024

It All Starts at Home: così recitava il motto del dodicesimo World Urban Forum, che si è svolto al Cairo dal 4 all’8 novembre scorsi. Un’attenzione marcata sin dal titolo alla dimensione locale del cambiamento nella direzione della sostenibilità.

Il World Urban Forum è la piu grande conferenza internazionale sulle città. Viene organizzata da UN-Habitat, il programma delle Nazioni Unite che si occupa di insediamenti umani, ogni due anni. Vi partecipano gli attori dello sviluppo urbano a livello globale. Ha una funzione consultiva e contribuisce alla formazione del piano di lavoro di UN-Habitat, allo sviluppo e al consolidamento dei partenariati, allo scambio di conoscenze. Gli stati membri con i rappresentanti governativi (erano presenti 105 tra ministri e viceministri) intervengono sullo stesso piano di associazioni e organizzazioni pubbliche e private e altre istituzioni internazionali. Al Cairo hanno partecipato in 24mila, provenienti da 183 Paesi, dando vita a circa 700 sessioni di discussione e molte altre attività, inclusa un’area con oltre 150 espositori. Per la prima volta gran parte degli incontri erano in modalità ibrida, dal vivo e online.

Laura Petrella, chief della sezione “planning finance economy” di UN-Habitat, spiega che “il senso del titolo It All Starts at Home sta nella volontà di indicare l’importanza della localizzazione, per il loro conseguimento, degli obiettivi dello sviluppo sostenibile”.

Nella grande mole di confronto e a partire da questo slogan, Petrella individua una serie di novità e orientamenti significativi emersi dal World Urban Forum, cominciando “dalla questione della casa che attiene alla creazione delle condizioni perché tutti possano avere accesso a un’abitazione. Si tratta di un tema che sta riacquistando importanza e accomuna il Nord e il Sud del mondo, sebbene naturalmente con modalità differenti. Proprio da questo filone ci aspettiamo novità significative nel percorso di lavoro di UN-Habitat, attraverso l’adozione, già in corso, di un approccio maggiormente integrato, urbano”. La casa quindi non solo come il diritto fondamentale ad un tetto, ma come prodotto di città che funzionano bene per tutti.

Poi dalla riunione del Cairo, prosegue, “sono emerse con forza metodi di lavoro come la circolarità e la prossimità. Se ne è parlato per la prima volta in modo cosi articolato e come risposta alla crisi climatica e alla crisi delle risorse in alcune aree del mondo. Sono concetti che portano con sé prospettive interessanti che sottendono sforzi per fare città più attente alla rigenerazione e alla qualità urbana, dove efficienza e produttività si confrontano con la sostenibilità. Anche questa è una novità rispetto alla visione tradizionale che in genere è più settoriale”.

Petrella segnala infine “la notevole partecipazione al Forum, senza precedenti, da parte delle banche di sviluppo internazionali, regionali e nazionali. Se ne deduce un’attenzione crescente alle città proveniente dalle istituzioni che si occupano di sviluppo economico e di investimenti”. La sfida rimane di incanalare maggiori risorse verso progetti ed investimenti di qualità, e di facilitare l’accesso alle risorse per le autorità locali, dotandole di strumenti di gestione finanziaria adeguati.

Non potevano mancare dialoghi e confronti legati ai conflitti in corso, “sui loro impatti e le risposte da mettere in campo in termini di ricostruzione ma anche di prevenzione. C’è una significativa area di lavoro per quanto riguarda l’Ucraina, caratterizzata da una discussione sulle modalità della ricostruzione e sui modelli di insediamenti da realizzare. C’è stato anche stato un focus sugli insediamenti a Gaza, dove oltre allo sforzo presente per mantenere la loro funzionalità, la ricostruzione porrà sfide molto complesse. Non dobbiamo dimenticare che ci sono anche tante altre zone del mondo in fase di ricostruzione o recupero post – conflitti. Penso alla Somalia, o alla Siria. Al WUF si è anche parlato del dramma dei rifugiati, e dell’assillo di realizzare da zero un luogo di appartenenza lontano da quello di origine. Anche per ricominciare, potersi sentire a casa è fondamentale”.

La prossima edizione del World Urban Forum, nel 2026, si terrà a Baku, in Azerbaigian. 

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica