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Roma, la pianificazione metropolitana (ri)parte dal piano strategico

20/07/2023

È Massimo Piacenza, direttore del dipartimento di Pianificazione Strategica e Governo del Territorio della Città Metropolitana di Roma, ad evidenziare come negli ultimi due anni l’attività dell’Ente sia arrivata a un primo importante, sostanziale compimento, ovvero l’approvazione del Piano Strategico Metropolitano (PSM). Non è stato approvato invece il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) innanzitutto perché, spiega il direttore, “il PTPG del 2010, che risale ai tempi della Provincia, sebbene non proprio recente, è già impostato nella prospettiva metropolitana, anticipando e promuovendo la possibile configurazione spaziale della futura Città metropolitana e i compiti di pianificazione generale e di governo del territorio, attraverso proposte orientate su uno sviluppo sostenibile e policentrico del territorio. Sostenibile, per tutelare e valorizzare le grandi risorse ambientali, storiche ed archeologiche che fanno di Roma, e dell’area metropolitana in generale, un territorio unico al mondo. Policentrico, per favorire lo sviluppo dei servizi e dei parchi produttivi di livello metropolitano, intorno alle grandi infrastrutture della mobilità, in particolare vicino alla rete ferroviaria”.

C’è poi una ragione di tipo procedurale, prosegue il direttore, ovvero la necessità, dovuta a un limite specifico della legge Delrio nel riordino delle funzioni locali, “che la Regione riconosca il PTM come uno strumento normativamente inquadrato, passaggio non ancora avvenuto nel Lazio come per le Città Metropolitane che hanno potuto procedere all’approvazione”.

Parallelamente all’approvazione del Piano strategico con Delibera del Consiglio metropolitano n. 76 del 14 dicembre 2022, è stata rilevante per l’Ente anche l’adozione, avvenuta il 28 dicembre 2022, del  PUMS - Piano urbano della mobilità sostenibile-, e dei relativi piani di settore (il Biciplan - Piano metropolitano della mobilità ciclistica-, il Piano Merci e della logistica, il Piano del trasporto pubblico del bacino metropolitano e il Piano della mobilità per le persone con disabilità), giunti oramai agli ultimi passaggi dell’iter verso l’approvazione in Consiglio metropolitano.

Analizzare questi strumenti, ed in particolare il Piano strategico metropolitano, aiuta a capire la direzione della pianificazione territoriale che verrà; questo perché, quanto fatto finora, secondo il direttore Piacenza, ne rappresenta una premessa. Nel cammino della costruzione del Piano strategico, iniziato nel 2016, si legge nella presentazione, si è scelto di ancorare le strategie al tema della sostenibilità e agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. È l’esito di un lavoro impegnato e continuativo della direzione di Pianificazione Strategica e Governo del Territorio della Città Metropolitana, di un corposo gruppo di università, centri di studi e ricerche locali e nazionali, e consulenti, coordinato dall’Università di Firenze (prof.ssa Camilla Perrone), ma soprattutto di un grande impegno politico da parte del Sindaco metropolitano Roberto Gualtieri e del consigliere delegato alla pianificazione strategica Damiano Pucci, che hanno costruito le condizioni per l’approvazione del primo Piano Strategico della Città Metropolitana in stretta collaborazione gli uffici di Roma Capitale.

Principio cardine del Piano strategico è l’integrazione tra i Comuni, il loro protagonismo e l’impegno per il superamento dei divari economici e sociali. Il Piano è stato redatto tenendo conto dei mutamenti sociali e produttivi in corso, a partire da quelli innescati dalla pandemia, e mettendo al centro la necessità di sfruttare al meglio le opportunità date dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dalla programmazione europea e dai fondi nazionali, regionali e locali. Il Piano approfondisce inoltre i termini del necessario processo di cooperazione e co-programmazione tra enti e attori locali, decisivo, tra le altre cose, per superare le condizioni di marginalità dei territori periferici. Nel complesso, il Piano intende quindi favorire lo sviluppo dell’intera area metropolitana, riequilibrare i divari e migliorare la qualità della vita delle sue comunità, proponendo una pianificazione strategica chiara e coerente che diventi il riferimento per azioni concrete. È articolato in tre Assi prioritari, innovazione, sostenibilità e inclusione, attorno a cui si strutturano 12 Direttrici Strategiche di Sviluppo Urbano Sostenibile (DSsus), che si sviluppano a loro volta in Obiettivi sui temi dello sviluppo economico per il benessere territoriale, diffuso e sostenibile, quelli della ricerca e dell’innovazione tecnologica e sociale per abilitare il tessuto produttivo metropolitano alla trasformazione verso orizzonti ecosostenibili, e promuovere l’imprenditoria sociale dei territori. A questi si aggiungono i temi della transizione energetica, della forestazione urbana, del riequilibrio dei servizi ecosistemici e promozione delle politiche del cibo, della mobilità sostenibile, dell’accessibilità dei territori, della casa, della salute, e del turismo sostenibile. Poi ancora quelli dell’inclusione e delle politiche sociali per le periferie e per il potenziamento dei servizi alla socialità (scuole, biblioteche ecc..).

Puntando alla ripresa post-pandemica e alla transizione ecologica e digitale, il Piano si propone quale quadro di riferimento per azioni concrete da portare avanti con i 121 comuni del territorio, in un’ottica di governance cooperativa aperta anche alle componenti produttive e sociali della Città metropolitana di Roma Capitale. Promuove una strategia attenta alla dimensione locale, consapevole del contributo della Città Metropolitana di Roma Capitale allo sviluppo del Paese, e aperta alla dimensione sovranazionale. La Città Metropolitana di Roma Capitale interpreta questo ruolo ponendosi come infrastruttura di supporto per lo sviluppo di breve, di medio e di lungo periodo del territorio metropolitano, cercando di cogliere e dare senso al suo mutamento e di presentare una visione del suo sviluppo futuro.

I precedenti articoli del ciclo di approfondimento sugli iter dei Piani territoriali metropolitani hanno riguardato Milano, Napoli, Bologna, Torino, Firenze, Bari, Cagliari, Catania, Reggio CalabriaPalermo e Messina.