INUCOMUNICA

Quattro edifici simbolo da valorizzare e rigenerare a Pescara, l'appello Inu - Italia Nostra

25/09/2015

La ex caserma Di Cocco di viale Pindaro, l’ex Ferrohotel di Corso Vittorio Emanuele II, il Circolo Canottieri sulla Golena Nord del fiume Pescara, l’edificio principale nell’area dell’ex Gestione governativa (il deposito della Fea, ferrovia Pescara – Penne) lungo la Riviera Nord. 

Strutture ed edifici in posizione centrale a Pescara, tutti nella disponibilità pubblica ma che versano nel degrado. La sezione Abruzzo e Molise dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e la sezione cittadina di Italia Nostra rivolgono un appello alle istituzioni pubbliche, e al Comune in particolare, perché per le quattro strutture “mettano in campo una progettualità adeguata che parta dalla conservazione dei caratteri originari del bene, ma capace di individuare funzioni compatibili con la città attuale. Le risorse imprenditoriali, sociali, culturali della città debbono essere mobilitate per il loro recupero e valorizzazione, anche con ipotesi innovative di restauro e gestione; ma a partire da idee progettuali che ne facciano capisaldi per la permanenza, nel contemporaneo, di una certa Pescara”.

L’appello per la valorizzazione, il recupero e il riuso nasce dall’allarme che vengano ripetuti a Pescara errori passati, quando demolizioni di importanti edifici cittadini (dal Teatro Pomponi alle stazioni ferroviarie fino alla centrale del latte) e sostituzioni e lacerazioni spesso incontrollate hanno ridotto la possibilità della città di riconoscersi attorno a dei luoghi simbolo attraverso cui per definizione si forma l’identità cittadina e l’idea stessa di comunità.

I quattro edifici, si legge nell’appello Inu – Italia Nostra, “sono già pubblici, tutelati dalle disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e  posti nelle parti più vive del tessuto urbano; la loro salvaguardia non è un onere per la città e per le sue esauste finanze ma una risorsa rilevante”. E’ l’occasione per fare in modo che le politiche di riuso attivo del patrimonio edilizio partano dal recupero e dalla valorizzazione degli edifici di pregio che caratterizzano le fasi di sviluppo della formazione urbana, uscendo dal limbo dei convegni e della enunciazione di buone intenzioni.

Nello specifico: La  ex caserma Di Cocco sta per essere acquisita alla disponibilità locale per trasferimento dal Demanio militare. E’ posta lungo l’asse che dal centro storico si sviluppa fino all’Aurum. Può prestarsi ad ogni utile riuso per la città pubblica ma non si conoscono iniziative progettuali al riguardo. L’ex Ferrohotel, che ricorda l’importanza vitale degli impianti ferroviari per la storia di Pescara è oggetto di svariate proposte ma l’amministrazione comunale lo ha messo tra i beni in vendita. Attualmente è abbandonato, come il Circolo Canottieri (nonostante la sua invidiabile posizione, in frangia del corso fluviale ma  accessibile  dal centro cittadino) e la palazzina uffici della ex FEA, poi Gestione Governativa. Quest’ultimo edificio è nel tipico stile “ferroviario” dell’epoca ed è testimonianza della ferrovia elettrica tra Pescara e Penne, che tanta parte ha avuto nello sviluppo del territorio pescarese assolvendo anche ad un ruolo metropolitano. La posizione, lungo la Riviera e sull’asse via Venezia – via Foscolo ne fa una risorsa assolutamente pregiata per la città.

Per informazioni
Andrea Scarchilli
Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica
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