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Programmazione, l’allarme dell’Inu al Governo: “Città medie poco considerate, Abruzzo rischia”

05/11/2015

C’è un vero e proprio buco nella strategia di programmazione territoriale nazionale messa in campo negli ultimi anni che rischia di penalizzare l’Abruzzo. L’allarme lo lancia l’Istituto Nazionale di Urbanistica che in un convegno che si è svolto oggi all’Aquila – alla presenza tra gli altri del viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, del presidente della Regione Luciano D’Alfonso e dei sindaci delle città capoluogo – ha sottolineato il rischio che le strategie di sviluppo, che pongono allo stato attuale come riferimenti le Città metropolitane e le Aree interne, escludano e penalizzino i contesti territoriali che fanno riferimento alle città medie, ovvero i capoluoghi di provincia che non hanno ottenuto lo status di città metropolitana.

La stima dell’Inu è che sia superiore alla metà del totale la quota della popolazione abruzzese che vive in sistemi territoriali che fanno riferimento alle città medie L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti, più di 600mila abruzzesi che risiedono in 99 comuni finora tenuti in considerazione minore dalle politiche operative nazionali realizzate negli ultimi anni, come la riforma che ha istituito le città metropolitane e il piano di rilancio delle Aree interne. Si tratta di un dato che a livello nazionale “scende” al trenta per cento della popolazione complessiva. L’Abruzzo e gli abruzzesi hanno quindi un interesse particolare perché questa mancanza venga colmata.

Il presidente di Inu Abruzzo e Molise, Pierluigi Properzi, ha per questo espresso a Nencini la necessità di linee strategiche nazionali che tengano di una dimensione di territorio e popolazione così rilevante. Il viceministro, raccogliendo il suggerimento e commentando la recente presentazione del Masterplan per il Sud (che per l’Abruzzo ha come riferimenti principali per gli investimenti le “bandierine dell’Aquila e della fascia adriatica che fa capo a Pescara”) ha indicato nelle politiche nazionali che ordinano le gerarchie delle città medie l’innovazione, le smart city e le smart land. In Abruzzo, ha spiegato Nencini, la proposta Ocse di istituire due Zone Funzionali Urbane per L’Aquila e Pescara può essere senz’altro condivisibile.

 

Per informazioni
Andrea Scarchilli
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