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Periferie, torna la Commissione d’inchiesta. Parla il presidente Battilocchio

05/07/2023

Il 21 giugno scorso il deputato Alessandro Battilocchio (Forza Italia) è stato eletto presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. L’organismo era stato istituito circa tre mesi prima a partire da una proposta di legge dello stesso Battilocchio, divenuta testo unificato, condiviso da tutte le forze politiche. Una Commissione analoga aveva operato nel corso della 17esima legislatura (ora è in corso, da pochi mesi, la 19esima).

Il neopresidente della Commissione motiva la sua proposta sottolineando in prima battuta il coinvolgimento personale: “Essendo stato eletto, a Roma, nell’area di Ostia e dell’Eur, e avendo per dieci anni ricoperto il ruolo di sindaco, vivo e seguo con attenzione le tematiche che saranno al centro del nostro lavoro. Si tratta di questioni che sono e saranno sempre più centrali nell’agenda politica, e riguardano direttamente la vita di quindici milioni di cittadini: è giusto perciò che le istituzioni se ne occupino con la necessaria dedizione. La circostanza che ci sia stata approvazione all’unanimità di un testo unificato, quindi condiviso dalle diverse forze politiche, non può che dare più forza al lavoro che la Commissione di inchiesta sulle periferie si accinge ad avviare. Vorrei mantenere lo spirito di sinergia che ne ha caratterizzato la nascita”.

Battilocchio, intervistato quando è in procinto di partecipare al primo Ufficio di Presidenza dell’organismo, dichiara di “puntare a una programmazione di lavori che sia ambiziosa. Avremo del resto il vantaggio, rispetto ai nostri predecessori, di avere a disposizione praticamente tutta la legislatura. Alla fase di ascolto e di approfondimento, indispensabile per ottenere un quadro complessivo e che condurremo assieme a tutti gli attori, come enti, associazioni, tecnici, parrocchie, agenzie educative, faranno seguito proposte concrete. Importante sarà dedicarsi a problematiche come la sicurezza e il degrado, ma non potrà che esserci spazio per quelle più legate allo sviluppo urbanistico. Vanno sviscerati alcuni approcci che in passato hanno contribuito a creare dei veri e propri non – luoghi, ma saranno sicuramente valorizzate anche le tante esperienze positive. Vanno individuati errori e buone pratiche, l’obiettivo è suggerire modelli per rendere le nostre periferie più vivibili e sostenibili”.

Lo spettro di attività della Commissione di inchiesta sarà molto ampio. Il lavoro dei venti commissari si muoverà in più direzioni: si va da ambiti che riguardano più strettamente la sicurezza alle forme di partecipazione e alle misure di welfare, fino agli affitti brevi, all’emergenza abitativa, al contrasto dell’abusivismo, alla mobilità e ai provvedimenti per sostenere l’occupazione, l’istruzione e la formazione. Si punta anche a “fornire indicazioni per l'adozione di un progetto nazionale ispirato ai principi dell'Agenda urbana europea, adottata con il patto di Amsterdam il 30 maggio 2016”. 

 

 

Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica