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Pedonalizzazione Fori Imperiali, l'Inu Lazio: "Un primo passo"

10/07/2013

“L’attuale pedonalizzazione del tratto di Via dei Fori Imperiali tra  Largo Corrado Ricci e il Colosseo deve essere l’inizio di una  rinnovata attenzione e studio per una complessiva risistemazione del  Centro Archeologico Monumentale di Roma”. E’ quanto afferma la sezione  Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. 

L’Inu Lazio definisce “la eliminazione del traffico privato nel tratto  tra Largo Corrado Ricci e Piazza del Colosseo un primo positivo  passo”, rilevando che è forse il “meno difficile, interessando un’area  nella quale non sono previsti ulteriori scavi, a parte i lavori  necessari per la fermata della nuova Metro C che andranno attentamente  gestiti nel corso della loro durata per garantire a cittadini,  visitatori e turisti la visitabilità dei luoghi e l’integrità delle  visuali”.

La sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica ricorda  che “l’Area Archeologica centrale, dopo un lungo lavoro svolto in  collaborazione tra gli Enti e le Istituzioni interessate alla sua  tutela ed alla sua valorizzazione è stata definita come un unico  complesso, dal Colle Oppio al Circo Massimo, alla passeggiata  archeologica, unico anche se composto di più parti, per ciascuna delle  quali sono possibili interventi parziali purché ancorati ad una  visione di insieme”.

A questo proposito l’Inu elenca gli interventi da attuare a seguire  per dare all’intervento carattere complessivo e sistemico: “Il  monitoraggio delle ripercussioni sul traffico dei quartieri  circostanti al fine di predisporre, se necessario, degli  aggiustamenti; un necessario quadro di potenziamento del trasporto  pubblico di massa, come riferimento di lungo periodo, per orientare le  scelte parziali, che possa riconnettere tutti i principali luoghi di  interesse turistico tra loro e con i nodi di scambio principali”.

Il suddetto quadro, ricorda l’Inu Lazio, è già stato assunto nel Piano  Regolatore in vigore ma “oggi va misurato di nuovo per tener conto  della scarsità delle risorse” e deve prevedere che “la linea C della  metropolitana in costruzione arrivi a Piazza Venezia, dove può  scambiare con il tram 8. Il CIPE, la Regione Lazio ed il Comune di  Roma devono garantire questo risultato entro il mandato della nuova  amministrazione. Qualsiasi alternativa sarebbe un ripiego con  l’ulteriore danno della irreversibilità per un tempo lunghissimo.  L’ipotesi di un tram per Via dei Fori Imperiali, con armamento, pali e  linee aeree confliggerebbe con il paesaggio dell’area archeologica e  la libera visuale del Colosseo”. Infine l’Inu Lazio propone ulteriori  passi per arrivare all’unità della cosiddetta area archeologica  centrale, “una rete di percorsi pedonali interni ed esterni all’area  che riconnettano il piano archeologico tra i due lati di Via dei Fori  Imperiali, e, sul versante sud ovest del Palatino, ricreino la storica  continuità con il Circo Massimo, immaginando nel medio periodo la  pedonalizzazione di Via dei Cerchi”. Tutto questo perché, conclude la  sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, “mentre  puntiamo a soluzioni parziali non dobbiamo perdere di vista il  significato universale di questo patrimonio e del suo straordinario  spazio pubblico che dobbiamo custodire, valorizzare e trasmettere al  futuro”.

Per informazioni
Andrea Scarchilli
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