INUCOMUNICA

Montagna, il bando dell’Emilia-Romagna: spunti per una politica nazionale

04/12/2020

In una fase storica in cui molto si discute, alla luce delle nuove esigenze imposte dalla pandemia e delle opportunità offerte dallo smart working, di un possibile rilancio delle aree interne e delle aree montane, è significativa l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, e le risposte che ha ottenuto. La Giunta Bonaccini ha finanziato con dieci milioni un bando che mette a disposizione risorse a fondo perduto per la ristrutturazione o l’acquisto di abitazioni in 119 Comuni appenninici. Sono arrivate oltre 2300 richieste, in gran parte da famiglie di giovani con figli, tanto da indurre l’amministrazione regionale a stabilire l’iniezione di ulteriori fondi per consentire lo scorrimento della graduatoria, visto che le risorse iniziali bastano per soddisfare solo 341 domande.

L’assessore alla montagna, Barbara Lori, annuncia inoltre l’intenzione di “riproporre la misura ogni anno. Intanto le risorse inizialmente previste sul 2021 le abbiamo stanziate subito in aggiunta a quelle di partenza. L’auspicio è quello di riuscire a intercettare ulteriori fondi per i bilanci successivi. La nostra idea è che possa diventare un provvedimento strutturale, lavoriamo in questa direzione. Questa è stata una prima esperienza, ed è servita ad avere il polso della situazione. C’è un’evidente attenzione per l’appennino, e questo non può che spronarci”. L’assessore Lori ritiene che l’emergenza sanitaria abbia influito in modo decisivo: “Ce ne eravamo resi conti già nel periodo estivo, quando abbiamo riscontrato in queste zone una presenza di dimensioni inedite. Il bando con tutta probabilità ha intercettato questa nuova sensibilità”. Alla richiesta se l’iniziativa dell’Emilia-Romagna possa in qualche modo costituire un modello per altre analoghe di livello nazionale, Lori risponde in modo affermativo, anche in relazione ai criteri di funzionamento di Next Generation EU: “Ci sono elementi che fanno ritenere che la promozione di iniziative che contrastino lo spopolamento sia coerente con temi come la riduzione del dissesto, il contrasto ai cambiamenti climatici, la riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali”.

Massimo Sargolini, responsabile della Community dell’Istituto Nazionale di Urbanistica “Aree interne”, valuta positivamente il bando dell’Emilia-Romagna: “E’ un’iniziativa concreta, perché è un’azione che aggancia l’attenzione emotiva allo spostamento in montagna, che c’è sempre stata ma è senza dubbio cresciuta dopo il lockdown della primavera scorsa. Tuttavia, senza interventi strutturali, si rischia di vedere spostamenti di breve termine, persone che vanno e ripartono nel giro di poco tempo”. Sargolini approva che il bando si inserisca in un percorso che contempla, nel caso emiliano – romagnolo, altre misure per le aree montane, come quelle per contrastare il digital divide e per valorizzare i boschi. Sulla possibilità di “trasferire” l’iniziativa per farne un pilastro delle politiche per le aree montane, il responsabile della Community dell’INU ricorda la necessità di mettere a punto un sistema di azioni che agiscano sul miglioramento dei servizi in montagna e che in particolare siano efficaci su cinque pilastri: la sanità, la scuola, le connessioni digitali, la mobilità e lo sviluppo socioeconomico.

Anche la lettura di Giampiero Lupatelli, economista territoriale di CAIRE, è positiva alla luce del percorso generale intrapreso dalla Regione. La riflessione sul livello nazionale andrebbe fatta, “visto che misure come questa vanno incontro a una domanda sociale che esiste. E’ indubbio che siamo in piena coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in attuazione della iniziativa europea Next Generation EU, dato che si agirebbe sui fronti dell’equità sociale e di genere e territoriale, ma nel documento italiano a dire la verità ancora non vedo una grande spazio di valorizzazione di questi temi”. Come Sargolini Lupatelli giudica decisiva la questione del miglioramento dei servizi, specialmente la scuola, la leva più importante per incentivare al trasferimento le giovani coppie. Già nel maggio scorso Lupatelli scriveva così del bando dell’Emilia-Romagna: “Una manovra congiunturale e tradizionale che acquista significato anche oltre il breve termine e può dare sostanza ad una operazione di nuova attrattività della Montagna. In una prospettiva che oltre alla casa deve saper offrire servizi di qualità ed occasioni di lavoro e di impresa”.


Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica