INUCOMUNICA

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Dichiarazioni programmatiche

27/05/2013

Camera dei Deputati, Audizione in VIII Commissione
Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, ieri ed oggi i giornali e le televisioni di tutto il mondo ci hanno raccontato e documentato quello che è accaduto a Oklahoma City: l’ennesimo disastro naturale che ha portato morte e distruzione in una parte del pianeta.
Ho pensato allo scetticismo che suscitarono, a sinistra e a destra, nei giorni più infuocati della campagna per l’elezione presidenziale negli USA, gli appelli del Presidente Obama ad “Agire prima che sia troppo tardi”, richiamando la necessità di un impegno comune, di una vera e propria lotta – come si direbbe, bipartisan – per combattere i cambiamenti climatici. Molti di noi, preoccupati anche per il rischio paventato di una mancata rielezione, ne rimasero fortemente colpiti.

Vi è una domanda che vale sempre la pena porsi, di fronte a un disastro naturale come quello di Oklahoma City o di fronte a una Conferenza mondiale che denuncia per l’ennesima volta i rischi ambientali insiti nel nostro modello di sviluppo: è attrezzata, è adeguata, la politica delle parti, della contrapposizioni delle parti, a misurarsi con una minaccia che riguarda tutti? Lo è soprattutto all’interno di confini nazionali, sempre più piccoli e ristretti ?

Ecco, forse proprio la nascita di questo Governo – per la sua peculiare, inedita e non ripetibile natura – può costituire un’occasione importante anche per provare a raccogliere la portata di quei dilemmi, e ricollocare le sfide e le problematiche ambientali al centro della discussione politica, delle scelte fondamentali da compiere subito.

Penso anche che il ruolo delle opposizioni sia decisivo nel far cogliere a tutto il paese la portata di questa sfida. Questo è un Parlamento che, anche per un dato anagrafico dei suoi componenti, esprime una sensibilità ambientale forse mai registratasi in queste aule.

Di fronte ai grandi cambiamenti che ho richiamato, mi chiedo se persino la distinzione fra maggioranza e opposizione mantenga il senso che si è affermato nella storia del Parlamento. Inedite e necessarie occasioni di confronto e collaborazione si pongono di fronte a noi se avremo la capacità ed il coraggio di coglierle.

Nel suo discorso programmatico, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha usato parole tra le più impegnative sulla necessità di investire nello sviluppo verde dell’Italia. Il richiamo alle nuove tecnologie, alle fonti rinnovabili, all’efficienza energetica, alla ricerca e innovazione, alla tutela e alla promozione del patrimonio ambientale, spiccava tra le indicazioni di percorso per riprendere un cammino di “sviluppo durevole” del Paese, e per dare quella prospettiva occupazionale, di buona occupazione, alle nuove generazioni a cui è stata largamente negata.

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