INUCOMUNICA

La Nature Restoration Law non basta. Ecco dove cambiare passo

11/10/2023

Gianfranco Franz è docente all’Università di Ferrara. Insegna Politiche per la sostenibilità e lo sviluppo integrale al Dipartimento di Economia, Urbanistica al Dipartimento di Architettura, Progettazione di itinerari turistici sostenibili al Dipartimento di Studi umanistici. La sua valutazione sulla Nature Restoration Law è positiva ma improntata al pessimismo, consapevole che altri e importanti passi sono ancora da compiere.

La sua visione emerge dal suo libro "L'Umanità a un bivio. Il dilemma della sostenibilità a trent’anni da Rio de Janeiro” (Mimesis). Nel testo Franz ha inteso celebrare criticandolo il concetto di sviluppo sostenibile che in questi anni è stato importante a livello globale. Ha messo in luce il punto di debolezza delle azioni di sviluppo sostenibile che, basate sui pilastri economico, sociale e ambientale, hanno trascurato quello culturale, cioè l’impegno per costruire un’autentica cultura ecologica della sostenibilità.

La Nature Restoration Law è stata approvata nel luglio scorso dal Parlamento europeo. Si tratta di una proposta di Regolamento, e quando entrerà in vigore disporrà, intervenendo in diversi settori, di mettere in atto entro il 2030 azioni di restauro e ripristino ambientale che coprano il 20 per cento del territorio marino e terrestre dell’Ue. Il secondo step, con scadenza 2050, è arrivare a riqualificare tutti gli ecosistemi degradati.

Per il professore l’approvazione “è importante. Occorre ogni sforzo perché si cominci a lavorare in quella direzione, ma alcune criticità sono già ravvisabili. Mentre infatti per quanto riguarda l’ambito urbano la proposta di Regolamento è molto chiara negli obiettivi, per l’ambito rurale è stata edulcorata e addolcita. E’ un problema: ben venga che si intervenga nelle città, ma è l’agricoltura il primo driver di insostenibilità globale. Il grosso dell’agricoltura mondiale è insostenibile: malgrado ci sia stata una crescita delle produzioni biologiche e organiche, la grandissima parte del cibo, ci si aggira attorno all’ottanta per cento, è prodotto attraverso un uso esagerato di pesticidi e fertilizzanti. Vale anche per l’allevamento. La produzione agroindustriale (è questa la definizione più precisa, l’agricoltura in senso stretto è ormai residuale) è poi la prima voce mondiale in termini di emissioni di gas climalteranti, molto più delle città. Dobbiamo imparare a intervenirvi in modo più deciso”.

Lo sguardo critico di Franz nasce anche dalla lettura del quadro italiano: “Il nostro Paese non ha mai avuto capitali verdi d’Europa. La gestione urbanistica da parte delle amministrazioni locali e regionali in questi anni è peggiorata, soprattutto nei grandi obiettivi di visione. Consumiamo molto suolo, persino in Emilia-Romagna, che è sempre stata considerata una regione virtuosa nelle politiche di governo del territorio. Sono pessimista sul fatto che le amministrazioni locali italiane siano in grado di applicare seriamente il Regolamento, coglierne gli obiettivi più profondi”.

Come bisognerebbe agire quindi per un cambio di passo? Per il professore “è fondamentale lavorare per contenere l’uso di suolo, ma attraverso meccanismi che siano realmente efficaci. Torno all’esempio dell’Emilia-Romagna: la legge regionale già lo prevede, ma il problema sono le deroghe. E’ attraverso di esse, la realizzazione di infrastrutture, attrezzature logistiche, grandi fabbriche che vengono considerate strategiche a livello nazionale, che il territorio, quasi sempre agricolo, viene consumato. Occorre costringere il decisore politico a intervenire suoi suoli già urbanizzati, altrimenti non si otterrà mai niente. Sull’edilizia residenziale il mercato è stato orientato a intervenire sul recupero dei suoli e degli edifici, ma non avviene per quanto riguarda le piattaforme logistiche, un settore in grandissima espansione. E’ importante che questo aspetto sia presente nella proposta di legge sul governo del territorio che l’Istituto Nazionale di Urbanistica si accinge a presentare”.

L’articolo con le dichiarazioni di Franz è il quarto del ciclo di approfondimento dell’INU sulla Nature Restoration Law. E' stato preceduto dalle interviste a Fabio TerribileMassimo Bastiani e Andrea Arcidiacono.


 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica