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Il presidente dell’INU Talia: “Via al cantiere della riforma, puntiamo a una verifica entro sette mesi”

25/11/2022

Il trentunesimo Congresso e la Rassegna urbanistica regionale dell’Emilia-Romagna sono stati due avvenimenti importanti nella cronaca e nella storia dell’Istituto Nazionale di Urbanistica perché sono riusciti ad affrontare l’argomento della riforma del governo del territorio e della proposta di una nuova legge di principi da vari punti di vista”: è la valutazione del presidente dell’INU, Michele Talia, alla conclusione del doppio evento che si è svolto il 17 e 18 novembre a Bologna presso DumBO. Talia sottolinea che “nella sua lunga storia l’INU ha portato avanti a riprese questo tema e questa prospettiva: ora speriamo di condurre a termine questo lavoro nei prossimi mesi, avendo adottato il modello del cantiere. Abbiamo presentato la proposta di una nuova legge dal punto di vista dei principi ispiratori, avevamo già messo a punto un articolato che produrremo nelle prossime settimane e avvieremo un’attività di interlocuzione con le Regioni, l’Anci e le istituzioni interessate, puntando ad arrivare a un momento di verifica e discussione entro sei/sette mesi e a una prospettiva concreta di realizzazione di questo obiettivo”.

Francesco Domenico Moccia, segretario generale, ricorda che “Bologna è una città emblematica per l’INU, e qui è stato ripreso un argomento caro, ovvero la riforma del sistema di pianificazione e del governo del territorio nel nostro Paese. Il Congresso ha avuto carattere esplorativo. Ha presentato il lavoro di commissioni e gruppi di lavoro, ha dispiegato il confronto con associazioni e istituzioni, interlocuzioni utili per mettere a punto gli obiettivi più importanti. E’ fondamentale infatti la possibilità di creare condivisioni e alleanze in un percorso difficile sia per le condizioni di contesto, dove l’urbanistica rimane un oggetto segregato e malvisto, sia per la prospettiva politica non molto promettente. Sono tuttavia stati trovati a Bologna punti, persone e risorse a favore di questa battaglia. L’INU è convinto che dalla sua capacità di iniziativa e di tessere reti dipenda la realizzazione di questo obiettivo rilevante per il Paese. Le politiche pubbliche sono efficaci se sono supportate da un sistema di pianificazione moderno e riformato nelle sue condizioni di base e nei suoi processi. Il nostro impegno è lavorare per fare in modo che il governo del territorio sia ancora attuale e utile per le sfide che sono di fronte alla società italiana”.

Anche Sandra Vecchietti, presidente di INU Emilia-Romagna, dichiara che “non è casuale che il XXXI Congresso, che presenta come oggetto il tema della riforma urbanistica nazionale, si sia svolto nella stessa città del XXI, che nel 1995 era incentrato sullo stesso argomento. Il quadro complessivo è cambiato: non ci troviamo più con i piani urbanistici nella fase espansiva, la concentrazione è sulla città esistente e sulla rigenerazione urbana. L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione a rivedere la propria legge urbanistica, che ora dispone un unico piano comunale, che assume al suo interno sia una dimensione strategica che una regolativa. Il Congresso e la RUR sono stati quindi l’occasione per esporre e discutere dei temi nuovi di questa nuova legge, dalla mitigazione e al contrasto ai cambiamenti climatici ai nuovi standard, dalla rigenerazione urbana al contenimento del consumo di suolo, che sono presenti nella legge 24 del 2017 e che saranno presumibilmente contenuti nella legge quadro nazionale. E’ questo il contributo della RUR e della sezione Emilia-Romagna al Congresso nazionale, che vi portano in dote anche un’affluenza cospicua di comuni e di espositori”.

Barbara Lori, assessora dell’Emilia-Romagna alla programmazione territoriale, sottolinea che il doppio evento ha rappresentato l’occasione per “fare il punto sulla legge urbanistica regionale che abbiamo approvato alla fine del 2017. Gli obiettivi sono ambiziosi: il consumo di suolo zero al 2050 e la promozione forte di iniziative di rigenerazione urbana. Il nostro territorio è impegnato nel ripensare secondo nuovi paradigmi il governo del territorio, principi come l’ambiente, la transizione ecologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche puntare alla bellezza e alla tutela del paesaggio, proporre territori e città più capaci di andare incontro alle esigenze dei propri cittadini in termini di comunità e socialità. Sono 232 i Comuni dell’Emilia-Romagna che hanno avviato l’elaborazione dei nuovi strumenti urbanistici. Trascorso il termine della fase transitoria alla fine del 2021 siamo contenti di potere constatare, attraverso un monitoraggio peraltro ancora in corso, 11.300 ettari di territorio che ha superato le previsioni previgenti di espansione restituendo una parte consistente di territorio a suolo agricolo. Buoni anche gli esiti dei bandi di rigenerazione urbana (2018 e 2021), fondati sulla filosofia di riattivare anche dal punto di vista dei servizi luoghi non utilizzati. Si tratta di pilastri si stanno realizzando anche grazie all’adesione dei comuni e dei territori, che noi tentiamo di supportare”.

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

 

Nella foto in apertura Michele Talia e Barbara Lori


L'intervista a Michele Talia


 

L'intervista a Francesco Domenico Moccia

 

L'intervista a Sandra Vecchietti

 

L'intervista a Barbara Lori