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Il nuovo presidente del WWF Di Tizio: “Su governo del territorio nuova legge di principi può essere strategia vincente”

25/07/2022

Da qualche giorno Luciano Di Tizio (nella foto) è il nuovo presidente del WWF. La sua nomina giunge in un momento particolarmente importante, in cui stringenti sono le questioni da affrontare a livello nazionale e internazionale. 

Come si prepara a interpretare questo importante ruolo? 

Confrontandomi continuamente con il Consiglio Nazionale, nel quale abbiamo persone competenti e disponibili, e con lo staff: il WWF Italia è una grande squadra nella quale tutti, dal presidente ai tantissimi volontari presenti in ogni angolo del Paese, danno il proprio fondamentale contributo.

Molti passi in avanti sono stati fatti negli ultimissimi anni dal punto di vista della consapevolezza generale della centralità della difesa dell’ambiente, che sembra essere uscito da una dimensione di nicchia. La crisi derivante dalla guerra in Ucraina ha tuttavia ancora una volta tolto evidenza alle ragioni dell’ecologismo. Come analizza la situazione generale?

In realtà il problema è solo in parte legato alla guerra, perché se è certamente vero che la consapevolezza della necessità di difendere l’ambiente anche a tutela della nostra stessa sopravvivenza è enormemente aumentata negli ultimi anni, è altrettanto vero che chi gestisce la cosa pubblica, tranne rarissime eccezioni, continua a farsi guidare dalle emergenze, anziché programmare. Pensi, per fare un esempio, alle alluvioni… siamo tutti lì a piangere e a disperarci ogni volta che ne capita una, ma nel frattempo non smettiamo di costruire lungo le sponde dei fiumi e in aree a forte rischio idrogeologico.

In questo contesto quale è il contributo che può dare il WWF, assieme alle altre associazioni ambientaliste? 

È fondamentale diffondere consapevolezza nell’opinione pubblica e in coloro che chiamiamo col nostro voto a gestire il territorio. Le associazioni ambientaliste hanno a lungo rischiato quello che io chiamo l’effetto Cassandra: segnalare i rischi ma non essere creduti. Oggi i problemi li abbiamo davanti agli occhi ma troppi si ostinano a non voler vedere.

Ci sono temi e battaglie che mette in cima alla lista delle priorità che caratterizzeranno il suo mandato? 

Eviterò di farle un lungo elenco: le priorità sono sotto gli occhi di tutti e vanno da una vera transizione ecologica, che sicuramente non si esaurisce nel cambio di denominazione del Ministero, a una svolta convinta su fonti di approvvigionamento energetico esclusivamente rinnovabili, che non sono certo il gas e il nucleare. Dovendo risponderle in breve le dico che la priorità assoluta è quella di comprendere, a ogni livello, che cambiare il nostro stile di vita non è più un optional ma una necessità. Nelle scelte della politica, privilegiando l’ambiente in ogni dove, anche trasformando le città troppo cementificate, ma anche nelle scelte del nostro agire quotidiano. A esempio la lotta contro la plastica “usa e getta” per essere vinta ha bisogno di un impegno globale, ed è questo ciò che serve.

Quale impegno del WWF sui temi che riguardano la rigenerazione urbana, la difesa e il governo del territorio? In novembre l’INU presenterà al Congresso di Bologna una proposta di nuova legge di principi sul governo del territorio. Come giudica questa iniziativa? 

Sulla rigenerazione urbana sottolineo che già da alcuni anni il WWF ha lanciato, con importanti collaborazioni, l’iniziativa “Urban Nature” finalizzata proprio a evidenziare l’importanza dell’ambiente cittadino, che deve necessariamente diventare più verde per migliorare la qualità della vita di tutti. Il governo del territorio ha bisogno di un profondo rinnovamento che parta proprio dal contenimento del consumo di suolo, oggi una priorità assoluta, e dalla pianificazione. In Italia piani regolatori che tengano conto della rigenerazione urbana e che siano ideati a beneficio di chi abita le città e non soltanto del traffico sono una rarità. Il governo del territorio va certamente ripensato alla luce della realtà che abbiano attualmente davanti agli occhi e alle prospettive reali che non sono certamente quelle che prevalevano nel secolo scorso. In questo contesto partire da una legge di principi, che fissi le basi per una programmazione adeguata e intelligente, può rappresentare una strategia vincente. E il WWF è pronto a fare la sua parte.

 

Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica