INUCOMUNICA

Formazione, l'impegno dell'INU per una nuova stagione

17/02/2023

Il 10 febbraio 2023 l’Istituto Nazionale di Urbanistica ha partecipato, con il suo presidente, al convegno promosso dalla SIU dal titolo “L’urbanistica al tempo della riforma dei saperi”. L’iniziativa faceva riferimento, in particolare, ad un progetto di riordino complessivo delle classi dei Corsi di Laurea e della strutturazione in Settori Scientifico Disciplinari dei docenti universitari che è stato promosso dal MIUR a conclusione della XVIII legislatura, e che in modo forse troppo ambizioso è stato intitolato “Riforma dei saperi”.

Nel suo intervento alla tavola rotonda conclusiva Michele Talia ha ribadito la posizione assunta su questi temi in occasione della Assemblea dei Soci del XXXI Congresso di Bologna, quando ha criticato la decisione del Governo di affrontare un’iniziativa così complessa a fine legislatura, ma anche per la scelta di coinvolgere le sole Società scientifiche in una riorganizzazione delle competenze che avrà̀ riflessi diretti e significativi sulla capacità di formare figure professionali in grado di garantirne l’impiego, ai più̀ alti livelli possibili, già in occasione della attuazione del PNRR.

Laddove gli ambienti universitari legati in modo più diretto alla cultura del progetto hanno messo in campo letture contrapposte dei fondamenti disciplinari della pianificazione e delle pratiche urbanistiche, l’INU ha assunto uno specifico impegno che, tenendo conto della originalità della sua base associativa – che vede al suo interno docenti universitari, professionisti e amministratori pubblici – provi ad associare l’innovazione dei saperi esperti a una nuova domanda di competenze specialistiche che può essere attivata dalla riforma del governo del territorio.

Grazie alla costituzione di un gruppo di lavoro coordinato da Andrea Arcidiacono, e aperto ai soci che operano nell’Università, l’INU si propone di elaborare una proposta che, partendo dall’individuazione della attuale domanda di pianificazione e delle nuove pratiche urbanistiche, proceda alla identificazione della richiesta di profili tecnico-amministrativi che l’offerta formativa dovrebbe soddisfare.

Ne consegue pertanto che l’Università e il mondo della formazione superiore dovrebbero stabilire relazioni virtuose con la pubblica amministrazione e con il mondo delle professioni, al fine di tenere insieme la sperimentazione didattica e l’esperienza progettuale mediante il ricorso programmato a stage pre e post-laurea, a corsi di specializzazione, a Master e a viaggi di studio in Italia e all’estero, con l’obiettivo di affiancare alla formazione universitaria più tradizionale modelli formativi che si ispirano al paradigma dell’educazione permanente o dell’apprendimento continuo (lifelong learning).

Tenendo conto del progressivo declino del numero degli iscritti ai corsi di laurea in pianificazione, e della difficoltà di assicurare la riconoscibilità del contributo dei docenti di urbanistica nelle strutture dipartimentali, nel manifesto degli studi e nelle scuole di dottorato, si apre un nuovo spazio di collaborazione tra le istituzioni della formazione universitaria e il mondo complesso e variegato dell’associazionismo e degli ordini professionali, a cui l’INU intende contribuire con impegno come ha già fatto in passato con la Fondazione Astengo.