INUCOMUNICA

Festival Città Metropolitane, i comunicati stampa: apertura, iniziative sul territorio e DemoSI

19/07/2015

Si è aperta oggi a Reggio Calabria la prima edizione del Festival delle Città Metropolitane, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica con la collaborazione dell’Ordine degli architetti locale. Una manifestazione che intende fare il punto sull’entrata a regime, dal primo gennaio scorso, delle Città Metropolitane. Attenzione speciale ai suggerimenti e alle indicazioni che arrivano da Reggio e per Reggio, anche dai numerosi eventi che si sono succeduti nell’avvicinamento alla tre giorni dell’Inu.  Il presidente dell’Ordine degli architetti di Reggio Calabria, Paolo Malara, lo ha spiegato: “Abbiamo creato un Urban center virtuale, delle idee. La discussione va focalizzata sulle risorse e come riusciamo a metterle assieme. In questi giorni la Commissione europea ha adottato il programma Pon sulle città metropolitane, dobbiamo spendere le risorse nel modo migliore per rigenerare il territorio. Non investimenti a pioggia ma investimenti che chiamino investimenti. Il Comune di Reggio Calabria dovrà avere un ruolo fondamentale”.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha parlato dell’orizzonte a cui tende la sua amministrazione per cogliere l’opportunità offerta dalla costruzione della Città Metropolitana: “Il nostro obiettivo è  una città metropolitana dove il Comune di Reggio si porrà al servizio dei comuni più piccoli. Per riempire di contenuti la Città Metropolitana il percorso deve partire dal basso, deve coinvolgere le persone. Vorremmo che la realizzazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria fosse un esperimento”. Per il primo cittadino il fatto che Reggio sia in ritardo rispetto alle altre città nella messa a punto del nuovo assetto può essere “un’occasione da un lato per mutuare le esperienze positive delle altre città metropolitane, dall’altro per sfruttare le nostre specificità, che oggi sono sotto come un velo di nebbia, vanno portate alle luce. Altrimenti quella della Città Metropolitana sarà una trovata politica che non porta nulla se non un ulteriore isolamento del territorio. Da questa tre giorni ci aspettiamo un contributo a questo percorso”.

Anche per la presidente dell’Inu Silvia Viviani il Festival è “una sfida anche per Reggio Calabria, che può diventare un laboratorio civico: costruire la Città Metropolitana non solo per chiedere servizi nuovi ma cominciare a comportarsi da ‘metropolitani’, tutti assieme. La risposta del territorio a questa nostra iniziativa è stato splendida, si sono attivate le istituzioni, le università, le istituzioni. L’investimento su Reggio Calabria è già stato ripagato da sei mesi di lavoro intensissimo, il Festival è solo una tappa”.

Viviani ha ripercorso il significato delle quattro parole chiave (identità, democrazia, piano e risorse) che sintetizzano i contenuti della manifestazione ma che sono anche le categorie sotto le quali raggruppare le proposte per costruire città metropolitane inclusive, utili ed efficienti, che non siano semplici riproposizioni con altro nome delle vecchie Province. L’identità è la necessità di costruire tutti assieme il riconoscimento di una nuova cittadinanza metropolitana. La democrazia non si esaurisce nella stesura e nell’approvazione dei nuovi statuti da parte delle Città Metropolitane ma rappresenta l’occasione per riflettere sul modo di rendere i nuovi enti portatori di una prospettiva nuova rispetto alle Province, anche Reggio Calabria deve riflettere su come diventare un nodo reale. Da qui si passa al piano e alla pianificazione: non va replicato il piano territoriale provinciale che conosciamo, vanno declinati e gestiti temi innovativi come agenda digitale, sicurezza, sistema di mobilità interscalare, nuove dotazioni metropolitane (reti non più separate), i parchi, le competenze e i compiti che non devono essere protocolli precedurali ma assunzioni di responsabilità. Poche leggi per efficienza e responsabilità.  L’ultimo fondamentale tema è quello delle risorse economiche: occorre un patto sociale per darsi, e dare alla Città Metropolitane, priorità, idee e progetti. Va investito sul soggetto a cui diamo il potere di trainarci verso il futuro.
Il Festival delle Città Metropolitane prosegue fino a sabato con discussioni, approfondimenti, presentazione di nuovi strumenti e degli esiti delle call. Sabato verrà presentata la Carta di Reggio Calabria, linee operative per la costruzione delle Città Metropolitane.


17/07/2015
La seconda giornata del Festival delle Città Metropolitane, organizzato a Reggio Calabria dall’Istituto Nazionale di Urbanistica con la collaborazione dell’Ordine degli architetti locale, ha dato spazio oggi tra gli altri contenuti alla presentazione e al bilancio degli eventi che si sono svolti sul territorio.

Il Festival è nato infatti con l’intento di costruire una connessione forte con le richieste, le offerte e le esigenze del territorio di Reggio Calabria e con l’obiettivo di dare vita un vero proprio laboratorio di idee e di proposte che torneranno utili nel percorso di creazione della Città Metropolitana. Oggi sono state presentate alcune iniziative nate in seguito alle “call” organizzate dall’Inu e dall’Ordine degli architetti di Reggio Calabria. Una rivolta specificatamente alle istituzioni e agli enti, una seconda, “Reazioni prossime”, costruita per le associazioni attive sul territorio. Sono nati complessivamente 24 eventi  che si sono svolti in gran parte a ridosso del Festival, tra giugno e luglio. A questi si sono aggiunti sette incontri organizzati dall’Ordine degli architetti e dall’Università Mediterranea.

Si è spaziato su temi come il rapporto tra la città metropolitana e le aree interne, la rigenerazione delle periferie, il piano strutturale associato, il riscatto e il riuso dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, la partecipazione attraverso i laboratori urbani e le possibilità offerte dalle filiere enogastronomiche. Temi in apparenza diversi tra loro, ma che tutti assieme, e con le proposte e le idee che hanno suscitato, rappresentano un patrimonio a disposizione delle amministrazioni e dei cittadini da mettere in campo nella costruzione del nuovo ente. L’obiettivo è far proseguire l’attivismo anche dopo il Festival (domani ci sarà la giornata conclusiva della manifestazione con la presentazione della Carta di Reggio Calabria “in navigazione”, con partenza alle dieci dal porto) e dar vita a un vero e proprio laboratorio permanente.

La presidente dell’Inu, Silvia Viviani, si è detta molto soddisfatta per la risposta del territorio alla “chiamata” del Festival: “E’ stato composto un racconto dei valori e delle identità che hanno indicato un percorso da intraprendere nella costruzione di Reggio Calabria Città metropolitana”.

17/07/2015
Trent’anni di storia e venti di previsioni su dati e categorie fondamentali per la programmazione degli interventi e degli investimenti sul territorio. Si parla ad esempio della popolazione per classi di età, sesso e cittadinanza, dei movimenti migratori e demografici (che comprendono i rapporti tra nascite e decessi), della distribuzione delle famiglie per livello di reddito.

L’innovazione di “DemoSI”, strumento sviluppato dal Cresme con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e presentato oggi nell’ambito della prima edizione del Festival delle Città Metropolitane, sta nella produzione degli scenari. Gli utilizzatori, come ad esempio decisori e amministratori, possono ottenere oltre alle evoluzioni “storiche” degli ultimi trent’anni sui dati citati, proiezioni impostate e tarate su un territorio comunale o un gruppo di territori comunali selezionati in partenza.

E’ possibile, quindi, osservare e leggere gli scenari più probabili in un arco di tempo lungo vent’anni per quanto riguarda l’evoluzione dell’età della popolazione, dell’incidenza degli stranieri e di quella della popolazione in età scolare, dei livelli di reddito, e programmare sulla base di questi dati gli interventi conseguenti, come la predisposizione di piani di edilizia sociale, la realizzazione delle strutture scolastiche e l’organizzazione dei servizi sanitari e sociali sul territori.

DemoSI consente anche la riorganizzazione dei dati in modo dettagliato all’interno dei territori selezionati, ed è in grado di individuare aree omogenee sulla base delle categorie.

 

Per informazioni
Andrea Scarchilli
Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica
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