INUCOMUNICA

Da dove vengono le politiche urbane? Il tema della casa in USA

24/01/2023

Di Francesco Domenico Moccia

 

Il sito web e la newsletter dell'INU hanno già dato notizia dell’esito del Premio INU Letteratura Urbanistica. Ci ritorniamo per presentare contenuti e qualità dei lavori premiati, cominciando con la sezione monografie dove si sono candidati sedici libri, a testimonianza sia della quantità di produzione nel settore urbanistica che della crescente popolarità del Premio. Il numero dei candidati aumenta anche il merito dell’autrice classificatasi prima: Anna Laura Palazzo, con il volume Orizzonti dell’America urbana. Scenari politiche progetti, RomaTrE-Press, Roma, 2022.

Il libro è dedicato alla politica della casa negli USA del dopoguerra e punta l’attenzione sul dipartimento federale che prende il nome di Housing and Urban Development (HUD) la cui attività si è esplicata nel promuovere programmi per le case popolari o per l’edilizia sociale a favore della popolazione più bisognosa. Ma, come lo stesso nome dell’agenzia suggerisce, la politica della casa è sempre stata prodotta in stretta relazione con la trasformazione urbanistica, diventando una leva che ha indirizzato la storia delle città americane, nonostante l’idea molto diffusa, anche tra di noi, di una predominante azione del lassair fare, celebrato come qualità del capitalismo e politica urbana liberista. Fin dall’inizio, la costruzione del modello urbano polarizzato tra Central Business District – la città dei grattacieli – e la dispersione dei sobborghi residenziali unifamiliari non si sarebbe potuto concretizzare senza la politica di risanamento delle aree degradate centrali, la politica di recupero abitativo degli anni ’50. Anche negli anni a seguire il sostegno degli investimenti federali e statali saranno un ingrediente indispensabile per il cambiamento delle città, nonostante le diverse accentuazioni impresse dal governo più o meno in favore dei più deboli oppure delle teorie interpretative dei problemi urbani e delle soluzioni più adeguati alla loro soluzione.

Il secondo, ma non secondario punto d’interesse per la lettura di questo libro consiste nel legame che le politiche abitative e urbane del nostro paese hanno con quelle descritte da Palazzo. Che molto di quello che si è fatto in Italia derivi dall’Unione europea e che le politiche che si sono affermate in Europa sono venute dal Regno Unito o dalla Francia, è abbastanza noto e ci sembra altrettanto plausibile. Si pensi alla provenienza francese dei contratti di quartiere o a quella britannica delle società di trasformazione urbana. Tuttavia, il primo laboratorio nel quale si sono inventante e sperimentate è, in realtà quello statunitense, come si può ricavare da questo libro.

Riprendendo gli esempi precedenti, è senza dubbio importante esplorare rispettivamente le similitudini con l’Urban Development Grant - a valle di tutta la politica di lotta alla povertà -, o con l'Urban Development Authority.  Ecco un altro motivo di dedicargli un’attenta lettura e riflessione perché l’utilità di una riflessione genealogica delle politiche urbane ne rivela tanti altri aspetti meno evidenti di carattere contestuale, ma non per questo scomparsi nel momento che si generalizzano e trasferiscono.