INUCOMUNICA

Biennale spazio pubblico, in cantiere la sesta edizione

06/11/2020

Non vi è dubbio che tra i cambiamenti più importanti e drammatici innescati dall’emergenza sanitaria vi siano tutti quelli che hanno direttamente a che fare con l’organizzazione e la fruizione degli spazi pubblici nelle nostre città. Osservarli, registrarli, proporre alternative e nuove vie sarà una sfida stimolante per la sesta edizione della Biennale dello spazio pubblico, evento organizzato dall’omonima associazione, che ha in prima fila tra i promotori l’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme alla sua sezione regionale del Lazio. L’evento finale è in programma a metà maggio (la data precisa non è stata ancora stabilita), a Roma, nella consueta sede del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, all’ex Mattatoio. “Stiamo lavorando – racconta Mario Spada, presidente onorario della Biennale – nel clima di inevitabile incertezza dettato dalla situazione, con l’obiettivo di darci dei punti fermi”.

Il tema dell’evento, che l’anno prossimo festeggerà il suo decennale, è “I bambini e lo spazio pubblico”, tenendo conto e approfondendo i problemi e le esigenze di una fascia d’età, quella dei bambini e dei ragazzi, dice Spada, “particolarmente penalizzati da quello che stiamo vivendo”.

L’evento finale di maggio 2021 sarà strutturato attraverso tre categorie di approfondimento. La prima è costituita dal “Gioco”, che si svilupperà grazie alla collaborazione instaurata con Cemea, i Centri di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva.

Il secondo filone verterà attorno alla parola chiave “Scuola”, a sua volta ramificata in più linee di intervento. La prima è il progetto finanziato anche dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, a cui ha preso parte la sezione INU Piemonte e Valle d’Aosta, che punta alla costruzione di un vero e proprio repertorio di buone pratiche sull’argomento: esperienze di successo come le scuole car – free, le attività di moderazione del traffico e protezione dei bambini negli spazi antistanti gli edifici scolastici. Poi tutto ciò che attiene alla scuola aperta, che può essere inteso in due accezioni: sia l’ampliamento dello spazio didattico per contrastare la diffusione della pandemia, quindi iniziative come lo svolgimento delle lezioni all’aperto, sia l’apertura alla società e al territorio per lo svolgimento di attività extrascolastiche, per fare in modo che la scuola diventi centro civico e di aggregazione.

Infine, terza categoria, la “Città”. Vi rientreranno iniziative che riguardano ad esempio le città sicure e accessibili - parteciperà il progetto promosso dall’INU, coordinato da Iginio Rossi e Alessandro Bruni, con l’incontro “Un patto per l’urbanistica città accessibili a tutti. Politiche, piani ed esperienze per l’inclusione sociale di bambini, anziani e persone fragili” - e ci sarà tra l’altro un approfondimento sulla cosiddetta città dei quindici minuti, quella che, fornendo servizi di prossimità, permette agli abitanti, compresi i bambini, di passare meno tempo in macchina diminuendo rischi e inquinamento.

Non serve ribadire che la pandemia, e l’emergenza che ne è stata determinata, non potrà che essere il convitato di pietra dell’evento. “Purtroppo – dice Spada – sta mettendo in discussione, come una tragedia, lo spazio pubblico, ovvero la possibilità di incontrarsi, socializzare, avere relazioni che siano anche intergenerazionali. Vogliamo che le iniziative della Biennale siano costruite come una forma di resistenza, senza ovviamente intenderla dal folle punto di vista dei negazionisti. Il rischio è che si sviluppi una tendenziale e progressiva privatizzazione degli spazi pubblici, contro il quale bisognerà fare battaglie. Penso tra i tanti elementi e questioni ai ristoranti e ai locali a cui è stato concesso di occupare i marciapiedi. Diventerà una situazione definitiva? Ma potrei citare anche altri esempi”.

Ecco perché la costruzione di iniziative nell’ambito della Biennale dello spazio pubblico sarà in questa edizione particolarmente importante. Il presidente onorario lancia a questo proposito un appello all’INU e ai suoi soci, perché comincino a elaborare proposte per l’evento, per partecipare e contribuire a configurarlo. In parte sta già avvenendo, attraverso la collaborazione instaurata tra la Biennale e il laboratorio INU Giovani, che vi parteciperà attivamente.

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica