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Angela Barbanente presidente della SIU: i campi di azione e la collaborazione con l’INU

07/07/2022

Dal 23 giugno scorso Angela Barbanente è presidente della Società italiana degli urbanisti (SIU), eletta dall’Assemblea che si è riunita a Brescia. Docente ordinario in Tecnica e Pianificazione Urbanistica al Politecnico di Bari, è stata tra l’altro assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, dal 2005 al 2015, e dal 1990 al 1998 presidente della sezione Puglia dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Proprio l’INU a elezione avvenuta, inviando gli auguri di buon lavoro e auspicando l’ulteriore sviluppo della collaborazione tra le due associazioni, ha sottolineato quanto l’azione della neopresidente sia stata in generale quella di una protagonista “delle pratiche più avanzate di governo del territorio del nostro Paese”, che “fa prevedere una guida brillante e innovativa della SIU”.

La collaborazione è destinata a durare: la tavola rotonda che ha concluso i lavori dell’Assemblea della SIU ne ha ribadito l’importanza, a cominciare dal presidente uscente Maurizio Tira e dal segretario generale dell’INU, Francesco Domenico Moccia. Un campo fertile è senza dubbio quello della proposta di una nuova legge di principi sul governo del territorio, su cui sarà incentrato il Congresso dell’INU in programma a Bologna dal 17 al 19 novembre prossimi. La presidente della SIU la definisce “necessaria. E’ assurdo che sia in vigore una legge datata 1942. E’ importante che si limiti a dettare i principi fondamentali, perché l’esercizio della potestà legislativa da parte delle Regioni ha determinato una profonda articolazione e differenziazione di quadri normativi, strumenti e pratiche di governo del territorio, e non si può correre il rischio di complicare la materia o di interrompere processi di innovazione in atto. La legge deve poi guardare al futuro ponendosi in una prospettiva di lungo termine, per aiutarci a fronteggiare la crisi climatica e ambientale del nostro pianeta”.

Barbanente si dice “onorata di essere stata scelta da tante colleghe e tanti colleghi. Ci attendono una molteplicità di sfide che riguardano almeno tre campi di azione: la ricerca e didattica universitaria, la professione, il contributo dell’urbanistica alle politiche pubbliche, con particolare attenzione a quelle legate all’importante disponibilità di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. In riferimento a quest’ultimo argomento non ha dubbi che ci sia non solo spazio ma necessità di governo del territorio visto che “proprio il territorio, integrando la dimensione naturale e quella antropica e culturale, è allo stesso tempo oggetto e soggetto delle iniziative del PNRR. Non si tratta solo di assicurare il coordinamento delle diverse azioni ma soprattutto di far sì che gli interventi realizzati contribuiscano a elevare la qualità delle condizioni di vita e ridurre le diseguaglianze sociali. Gli avvenimenti di questi giorni – ondate di calore, siccità, nubifragi, tragedie come quella del ghiacciaio della Marmolada, recrudescenza della pandemia –, dimostrano l’estrema fragilità dei nostri sistemi territoriali. Abbiamo il dovere di mettere le nostre conoscenze al servizio delle politiche pubbliche: è una grande responsabilità, per pianificare occorre conoscere il territorio, a cominciare dalla sua storia, dalle sue fragilità e potenzialità”.

Sulla ricerca e didattica universitaria la presidente ricorda “che c’è una riforma in corso, e anche su questo processo la SIU dovrà sapere offrire la sua collaborazione. Se riteniamo, e lo riteniamo, che il ruolo della pianificazione sia fondamentale, allora formazione e ricerca in questo campo disciplinare non possono che essere importantissime. Registriamo uno spreco intollerabile: le università producono molta ricerca nonostante decenni di tagli di finanziamenti, ma spesso questa è sprecata, non riesce a incidere sulle politiche, mancano efficaci sistemi di raccolta e divulgazione delle conoscenze prodotte. C’è tanto da fare in questo campo. Inoltre, negli anni passati i dottorati di ricerca di sede non hanno favorito lo scambio di conoscenze e la SIU ha in parte sopperito a questo, contribuendo a promuovere il confronto fra giovani (e non giovani) ricercatori e ricercatrici di diverse sedi universitarie. Continueremo a impegnarci in questa direzione prestando attenzione anche agli altri livelli della formazione universitaria”.

Infine l’aspetto della professione. Barbanente sottolinea che nella citata tavola rotonda di chiusura dell’Assemblea della SIU “è stata lanciata dal segretario dell’INU l’idea di una Commissione di lavoro sull’etica professionale e sulla promozione del suo insegnamento. Inoltre, credo che dobbiamo lavorare sui temi dell’interdisciplinarità e transdisciplinarità. Gli enti locali, le Regioni, i professionisti vanno sensibilizzati a un approccio alla pianificazione del territorio che si fondi sull’apporto di diversi saperi. E questo deve riflettersi anche sulla formazione ad ogni livello”.

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica