SEZIONI REGIONALI

Legislazione regionale - Basilicata

Normativa vigente
Legge regionale 11 agosto 1999, n. 23 Tutela, governo ed uso del territorio
(B.U.R. 20 agosto 1999, n. 47)

Delibera di Giunta Regionale 24 marzo 2003, n. 512 – Approvazione regolamento di attuazione Lr 11 agosto 1999 n. 23
Delibera di Giunta Regionale 22 dicembre 2003, n. 2454

Finalità
La pianificazione territoriale e urbanistica persegue obiettivi di sviluppo sostenibile nel governo unitario del territorio regionale coerentemente con principi di trasparenza, partecipazione alle scelte ed equità nella ridistribuzione dei vantaggi.

STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE

Carta Regionale dei Suoli (CRS)
Definisce:
a) la perimentazione dei Sistemi (naturalistico-ambientale, insediativo, relazionale) che costituiscono il territorio regionale, individuandoli nelle loro relazioni e secondo la loro qualità ed il loro grado di vulnerabilità e di riproducibilità;
b) i livelli di trasformabilità del territorio regionale determinati attraverso la individuazione e la perimetrazione dei Regimi d’intervento;
c) le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione ed alla difesa del suolo.

Documento Preliminare (DP)
Propedeutico alla redazione dei Piani Strutturali argomenta e giustifica l’attività di pianificazione strutturale che il soggetto proponente intende porre in essere; esso contiene le valutazioni in merito alla compatibilità con la CRS ed alla coerenza con il Piano Strutturale di livello superiore; contiene, inoltre, valutazioni relative all’eventuale riuso di Suoli Urbanizzati (SU), in alternativa all’utilizzo dei Suoli Non Urbanizzati (SNU).

Quadro Strutturale Regionale (QSR)
Atto di programmazione territoriale con il quale la Regione definisce gli obiettivi strategici della propria politica territoriale, in coerenza con le politiche infrastrutturali nazionali e con le politiche settoriali e di bilancio regionali, dopo averne verificato la compatibilità con i principi di tutela, conservazione e valorizzazione delle risorse e beni territoriali esplicitate nella Carta Regionale dei Suoli. Il QSR contiene:
a) l’individuazione, nell’ambito dei Sistemi Naturalistico-AmbientaleInsediativo e Relazionale, di una strategia territoriale che rafforzi gli effetti di complementarietà e di integrazione tra le varie parti degli stessi, al fine di migliorarne la qualità e la funzionalità complessive;
b) l’individuazione delle azioni fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa del suolo in coerenza con quanto disposto dai Piani di Bacino, la prevenzione e la difesa dall’inquinamento, dalle calamità naturali, con particolare riferimento alla integrazione delle stesse azioni;
c) l’indicazione delle azioni strategiche coordinate con gli analoghi Quadri di assetto delle altre regioni e con le Linee fondamentali di assetto del territorio nazionale;
d) l’indicazione degli ambiti territoriali.

Piano Strutturale Provinciale (PSP)
Atto di pianificazione con il quale la Provincia esercita nel governo del territorio un ruolo di coordinamento programmatico e di raccordo tra le politiche territoriali della Regione e la pianificazione urbanistica comunale, determinando indirizzi generali di assetto del territorio provinciale intesi anche ad integrare le condizioni di lavoro e di mobilità dei cittadini, e ad organizzare sul territorio le attrezzature ed i servizi garantendone accessibilità e fruibilità.
Il PSP contiene:
a) il quadro conoscitivo dei Sistemi Naturalistico AmbientaleInsediativo e Relazionale, desunto dalla CRS e dettagliato in riferimento al territorio provinciale;
b) l’individuazione delle linee strategiche di evoluzione di tali Sistemi
c) la Verifica di Coerenza di tali linee strategiche con gli indirizzi del QSR ai sensi dell’art. 29 e la Verifica di Compatibilità con i Regimi d’Intervento della CRS;
d) gli elementi conoscitivi e vincolanti desumibili dai Piani di Bacino, dai Piani dei Parchi e dagli altri atti di programmazione e pianificazione settoriali;
e) gli elementi di coordinamento della pianificazione comunale che interessano comuni diversi, promuovendo la integrazione e la cooperazione tra enti;
f) le Schede Strutturali di assetto urbano relative ai Comuni ricadenti nel territorio provinciale;
g) le opportune salvaguardie relative a previsioni immediatamente vincolanti ai fini paesistici;
h) gli elementi di integrazione con i piani di protezione civile e di prevenzione dei Rischi.
Il PSP definisce i Comuni obbligati al Piano Strutturale e al Piano Operativo, e quelli che possono determinare i Regimi urbanistici in base al solo Regolamento Urbanistico.
Il PSP ha valore di Piano Urbanistico-Territoriale, con specifica considerazione dei valori paesistici, della protezione della natura, della tutela dell’ambiente, delle acque e delle bellezze naturali e della difesa del suolo.

Piano Strutturale Comunale (PSC)
Definisce le indicazioni strategiche per il governo del territorio comunale, contenute dal PSP, integrate con gli indirizzi di sviluppo espressi dalla comunità locale.
Il PSC contiene:
a) il quadro conoscitivo dei Sistemi Naturalistico AmbientaleInsediativo e Relazionale, desunto dalla CRS e specificato in dettaglio con riferimento al territorio comunale, e contiene il quadro conoscitivo finalizzato al riequilibrio ed alla riorganizzazione dei tempi di vita, degli orari e della mobilità;
b) gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale definiti nel Documento Preliminare;
c) la individuazione e precisazione dei Sub-Sistemi Naturalistico-Ambientale, Insediativo e Relazionale, riconoscibili nel territorio comunale, con la definizione dell’Armatura Urbana e dei Regimi d’Uso revisionali;
d) la verifica di coerenza di tali previsioni con gli indirizzi del PSP e la verifica di compatibilità con i Regimi d’Intervento della CRS;
e) l’eventuale perimetrazione dei Piani Operativi di cui al successivo art. 15, di importanza strategica;
f) i regimi di salvaguardia;
g) gli indirizzi ed i parametri da rispettare nella predisposizione dei PO, e la definizione delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, nonchè delle infrastrutture e servizi necessari per garantirne la realizzazione;
h) i perimetri dei Distretti Urbani.

Piano Operativo (PO)
Strumento con il quale l’Amministrazione Comunale attua le previsioni del PSC, e/o del Regolamento Urbanistico, dove e quando si manifestano necessità e/o iniziative di riqualificazione e recupero, trasformazione e/o nuovo impianto, sulla scorta di:
a) bilanci urbanistici (verifica dello stato di attuazione della pianificazione vigente);
b) bilanci ambientali (verifica di sostenibilità ambientale degli interventi proposti, sulla base di standards prestazionali);
c) previsioni del Programma Triennale dei Lavori Pubblici, dei suoi Elenchi Annuali;
d) proposte presentate da privati attraverso le modalità di partecipazione di Bando.
Il PO definisce i Regimi Urbanistici quali risultanti dagli effetti congiunti di Regime d’Uso, Regime d’Intervento e definizione dell’assetto urbanistico, ponendo pertanto vincoli conformativi della proprietà.
Qualora il PO approvato contenga gli elaborati necessari, esso produce gli effetti dei Piani Attuativi.

Regolamento Urbanistico (RU)
Obbligatorio per tutti i Comuni, disciplina gli insediamenti esistenti sull’intero territorio comunale; contiene:
a) l’individuazione dei perimetri dei Suoli UrbanizzatiNon Urbanizzati e Riservati all’Armatura Urbana;
b) l’individuazione delle aree sulle quali è possibile effettuare interventi diretti di edificazione, di completamento o di ampliamento degli edifici esistenti;
c) l’individuazione delle aree destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
d) la individuazione delle aree sulle quali si può intervenire solo mediante PA;
e) la determinazione degli interventi consentiti all’esterno dei Suoli Urbanizzati;
f) le infrastrutture da realizzare all’esterno dei Suoli Urbanizzati;
g) i Regimi urbanistici vigenti all’interno dei perimetri di edificazione;
h) la disciplina del recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente.

Piani Attuativi (PA)
Sono strumenti urbanistici di dettaglio in attuazione del PO o del RU. Hanno efficacia di Piani Particolareggiati, Piani di Zona per l’edilizia economica e popolare, Piani per gli Insediamenti Produttivi, Piani di Recupero del patrimonio edilizio esistente, Piani di Lottizzazione. I Piani Attuativi e le relative Varianti sono adottati ed approvati  dal Comune, con le procedure di cui alle relative leggi nazionali di riferimento.
Sono piani e programmi complessi:
– Programmi integrati
– Programmi Recupero Urbano
– Programmi di Riqualificazione Urbana
– Contratti di Quartiere
– Progetti Urbani.

Rapporto Urbanistico
Contiene l’aggiornamento annuale dello stato di attuazione del PO, in riferimento al Programma Triennale LLPP ed ai suoi elenchi annuali, ed alle proposte di attuazione presentate dai privati; contiene altresì gli esiti delle politiche perequative, nonché le proposte di variazione del PS. E’costituito da Bilancio urbanistico e quello ambientale.

Bilancio Urbanistico
Si compone di due parti:
– la prima descrive, separatamente per la parte attuata e per quella programmata dell’impianto urbano la dotazione, l’estensione e lo stato d’uso dei servizi, delle attrezzature e delle infrastrutture di base di livello comunale esistenti;la dotazione espressa in mq e mq/ab degli spazi destinati dal Piano vigente alla parte pubblica della città, individua gli immobili di proprietà pubblica distinti per soggetti proprietari specificandone l’uso, il grado di utilizzazione e la destinazione di Piano, con particolare riferimento alle dismissioni ed agli usi impropri;
– la seconda analizza il deficit di dotazione dei servizi, lo stato d’uso ed i requisiti prestazionali, la distribuzione territoriale, ed i costi di gestione per ogni singolo servizio, attrezzatura ed infrastruttura di livello locale.

Bilancio Ambientale
Serve a valutare le trasformazioni indotte nell’ambiente dai processi di urbanizzazione, è atto tecnico amministrativo necessario per la formazione dei PO e per l’aggiornamento annuale dei Rapporti Urbanistici. Si articola in due parti:
– la prima si riferisce alla descrizione e quantificazione di alcuni indicatori di stato in Ambito Urbano (superfici dei SU e dei SNU, dei suoli non permeabili, dei suoli interessati dai processi di dismissione e di degrado, verde urbano fruibile (parchi e giardini) e su tutto il territorio comunale e/o provinciale (stato di connessione degli insediamenti alle reti energetiche, condizioni della Mobilità – Traffico – Accessibilità; superfici alberate, distinte in grandi areali, macchie, siepi, filari);
– la seconda si riferisce alla descrizione e quantificazione dei principali indicatori di pressione (Ciclo dell’Aria, Ciclo delle Acque, Continuità Ecologiche, Biodiversità, Rifiuti, Rumore,Campi elettromagnetici).

 Aggiornamento: gennaio 2013