L’8 ottobre ci ha lasciato Sandra Vecchietti, urbanista attenta alle opportunità di mutazione della pianificazione urbanistica per sostenere il valore etico e pubblico del Piano. Impegno che ha sempre sostenuto sia attraverso la sua intensa attività professionale, sia attraverso l’agire i ruoli dirigenziali nell’Istituto, nel contesto della sezione Emilia-Romagna, di cui è stata Presidente dal 2012 al 2023, e nel contesto nazionale cui ha partecipato nel ruolo di membro del Direttivo e della Giunta.
La sezione Emilia-Romagna dell’Istituto Nazionale di Urbanistica la ricorda attraverso le parole di tre soci che hanno collaborato con lei e che tratteggiano le sue grandi qualità professionali ed umane: Mario Piccinini, presidente con il quale ha avviato la attività formativa della Sezione nel 2006, Maria Sergio, dirigente pubblico con cui ha condiviso la costruzione del PUG di Modena e Filippo Boschi, urbanista che ha collaborato con lei nella formazione di Piani di nuova generazione.
La funzione per salutare Sandra si svolgerà sabato 11 ottobre alle ore 10.30 alla Certosa di Bologna, ingresso principale.
Conosco Sandra Vecchietti da molti anni. La conoscenza è nata con l'lstituto Nazionale di Urbanistica dell'Emilia-Romagna di cui è stata Presidente. ll suo impegno nell'Istituto di Urbanistica è stato costante e intenso. Ricordo il suo carattere sempre pronto a superare sfide nel lavoro e di sollecitazione per tutti noi. Avevo con lei anche un bel rapporto, molte volte mi è stata di aiuto con il suo consiglio. Penso che ci mancherà molto. Mi piace ricordare i lavori che abbiamo portato avanti insieme nelle Summer School dove Sandra metteva un grande impegno perché tutto riuscisse nel migliore dei modi. La sua partecipazione al Consiglio di amministrazione della Rivista Urbanistica dimostra quanta passione abbia dato all'Istituto. Ci lascia troppo presto il suo carattere forte ma capace anche di incitare a procedere nella realizzazione delle nostre idee.
Mario Piccinini
L’incontro con Sandra è avvenuto grazie al suo grande impegno all’interno dell’INU, inizialmente come Presidente della sezione Emilia-Romagna, poi come membro del Consiglio Direttivo Nazionale e successivamente della Giunta Nazionale. Mi hanno colpito fin da subito la sua solida competenza, mai ostentata, la cordialità e il garbo che la contraddistinguevano. Con il tempo, la relazione professionale si è trasformata in una profonda stima, e poi in un’amicizia sincera. È sempre stata una persona riservata, mai invadente. Non ti caricava mai dei suoi problemi e, quando condivideva qualcosa di sé, lo faceva sempre con leggerezza e misura. Ho condiviso con lei la partecipazione al “Tavolo di coordinamento tecnico per le politiche sul governo del territorio” della Regione Emilia-Romagna, che ha supportato la stesura della LR 24/2017 e dei relativi atti di indirizzo. Ho avuto il grande privilegio di lavorare con lei nel percorso di costruzione del PUG di Modena, dove è stata una compagna di lavoro, umanamente e professionalmente, unica. La sua presenza è stata solida e instancabile. Conosceva profondamente la disciplina e ne difendeva con convinzione il valore pubblico. Era precisa, attenta, dotata di un’etica del lavoro rara, che si esprimeva anche nel modo in cui accompagnava con dedizione la crescita dei più giovani. I suoi contributi sono sempre stati essenziali e accurati: non amava i fronzoli, ma dietro quella sobrietà si celavano intelligenza, sensibilità e una profonda coerenza. Il suo stile di lavoro ha lasciato un segno profondo. Sapeva gestire le relazioni con pazienza e grande eleganza. Con abilità ed equilibrio sapeva trasformare il conflitto in confronto costruttivo. Per me è stata molto più di una collega: è stata un’amica cara.
Maria Sergio
Con Sandra Vecchietti ho iniziato a lavorare in anni recenti, alla redazione di piani in applicazione della ultima legge urbanistica regionale. Ci eravamo incontrati in occasione della stesura finale della legge, quando lei era presidente dell’INU Emilia-Romagna. Mi colpì il suo atteggiamento. Lei che aveva maturato una esperienza vasta e profonda, mostrò fin da subito una disposizione aperta al confronto, alla ricerca di necessarie innovazioni, mai ricorrendo a chiusure intellettuali preconcette. Il ruolo del Piano e la sua dimensione pubblica erano sempre al centro del suo pensiero, come poi ho potuto constatare anche nella pratica professionale. Successivamente con Sandra ho lavorato a diversi piani: il piano di Cesena-Montiano, il piano di Modena, il piano dell’Unione delle Terre D’argine. In tutte queste occasioni ho avuto modo, non solo di imparare attraverso un confronto quotidiano sulle nuove questioni che la legge poneva, ma di apprezzarne la non comune attitudine al lavoro. Una attitudine che riservava in particolare alla redazione dell’apparato normativo, che seguiva in maniera meticolosa, ritenendolo giustamente il cuore del Piano. Nella stesura delle norme esprimeva la sua concezione dell’Urbanistica – anche riflesso del suo carattere e modo di essere. Norme asciutte, mai ridondanti, che celavano una profonda conoscenza che non voleva essere esibizione ma piuttosto restituire una dimensione essenziale dell’agire urbanistico. Mi si rivelava la figura di una professionista colta e rigorosa.
Filippo Boschi