Alle elezioni regionali nelle Marche è stato confermato il presidente uscente, Francesco Acquaroli. Una scelta di continuità che l'Istituto Nazionale di Urbanistica non può che guardare alla luce dell'approvazione, circa due anni fa, della riforma del governo del territorio, per la cui redazione l'INU ha svolto un ruolo centrale. Basti pensare alla consulenza di Carlo Alberto Barbieri, uno dei coordinatori del gruppo di lavoro che ha messo a punto la proposta di legge nazionale di principi. Renato Perticarari, presidente di INU Marche, sottolinea oggi che “la riforma del 2023 ha subito un inevitabile rallentamento a causa della tornata elettorale, tuttavia l’amministrazione regionale uscente (la cui coalizione è stata confermata con le recenti elezioni) appariva impegnata a dare attuazione alla legge e non c’è motivo di ritenere che questo cambi. Va rilevato, a dire il vero, che tra i non eletti è risultato anche l’assessore regionale che aveva seguito in prima persona l’iter legislativo, ma questo non dovrebbe modificare l’orientamento dell’amministrazione regionale ora insediata con riguardo alla piena attuazione della legge”.
C’è da dire che al momento dell'approvazione della legge l'INU rimarcò la necessità di prevedere per l'attuazione risorse di entità maggiore rispetto a quello stanziate in passato, soprattutto per esigenze di formazione del personale tecnico e amministrativo di Province e Comuni. Una possibile e necessaria discontinuità l’INU auspica quindi che si ravvisi proprio dal punto di vista dell’aumento della dotazione di risorse perché secondo Perticarari “sotto questo profilo lo sforzo dell’amministrazione regionale, che pure c’è stato, potrebbe e dovrebbe essere maggiore, specialmente per rendere più agevole l’attuazione della riforma nei Comuni più piccoli. A ciò si aggiunge una riflessione sulla opportunità di attivare sollecitamente percorsi formativi adeguati per i tecnici degli uffici comunali; infatti, se la conoscenza della nuova legge può forse ritenersi congrua con riguardo alle strutture amministrative dei Comuni più grandi, sembra invece stare un passo indietro la piena consapevolezza della legge in quelli più piccoli. E si precisa che nelle Marche sono la grande maggioranza i Comuni con meno di 15.000 abitanti”.
In ogni caso INU Marche valuta positivamente l’operato della Giunta e della maggioranza uscenti: “L’operato dell’amministrazione uscente non può che essere positivo e tale giudizio va esteso agli uffici regionali che, è giusto riconoscerlo, sono stati molto impegnati nel concretizzare la riforma”.
Non solo riforma urbanistica; ci sono altre questioni di cui si dovranno fare carico il governo “Acquaroli bis” e i consiglieri eletti. Come ricorda Perticarari infatti “le Marche, nonostante il rilevante flusso di risorse derivanti dal PNRR, soffrono ancora di un rilevantissimo gap infrastrutturale, specialmente nei collegamenti intervallivi, tenuto conto della conformazione orografica regionale che si contraddistingue per la presenze di numerose valli che vanno dai monti verso il mare Adriatico; inoltre, resta sempre aperto il tema della ricostruzione post-terremoto rispetto al quale, malgrado quanto la politica si sforza di affermare, si pone sempre con forza il problema delle lentezze burocratiche prima ancora della scarsità dei fondi, ma per il quale andrebbe forse svolta una riflessione più profonda sulla logica della ricostruzione ‘com’era dov’era’. Una logica che, a distanza di molti anni dagli eventi sismici, sembra mostrare più di una criticità”.
Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica