INUCOMUNICA

Dal 3 maggio gli incontri dal vivo di Città Bene Comune: “Cultura urbanistica da diffondere”

27/04/2023

Città Bene Comune 2023, ciclo di incontri “sulla città, il territorio, l’ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali”, comincerà nella ormai tradizionale sede della Casa della Cultura di Milano il 3 maggio prossimoIn questa data e per i tre mercoledì successivi si discuterà, a partire da un libro recente, e ci si confronterà, con le autrici, gli autori e un qualificato parterre di discussant, sui temi e le questioni dell'urbanistica contemporanea.

Il curatore, Renzo Riboldazzi, docente di urbanistica al Politecnico al Milano, sottolinea gli obiettivi e il carattere di quello che è ormai un appuntamento consolidato che giunge alla decima edizione. Muovere da un libro - afferma - è frutto della volontà di “fare riferimento a un pensiero meditato e non estemporaneo, che per certi versi prescinde dall'attualità e dalle occasioni contingenti offerte dalle trasformazioni urbane e territoriali, per provare a comprenderne il senso più profondo. L’approccio, che vale sia per la rubrica online sia per gli eventi dal vivo, è plurale e aperto alle diverse linee culturali, perché - sostiene - crediamo nel valore del confronto. Lo scopo di Città Bene Comune è quello promuovere una cultura urbanistica diffusa, anche creando un ponte tra quella accademica e la società civile. Questo perché come cittadini sempre più frequentemente siamo chiamati a esprimere la nostra opinione nel campo della pianificazione o delle trasformazioni urbane, ma spesso siamo privi degli strumenti necessari".

L’apertura e il confronto come valori di riferimento sono particolarmente aderenti allo spirito che anima la sede in cui si tengono gli incontri. La Casa della Cultura di Milano è infatti un'associazione che dal dopoguerra si configura come uno dei principali centri del dibattito pubblico in città. Attraverso Città Bene Comune, questa ha intrecciato un proficuo sodalizio con il Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano. Da anni, attraverso il patrocinio, l'iniziativa è sostenuta anche dall'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) affiancato, nel tempo, dalla Società Italiana degli Urbanisti (SIU), dalla Società dei Territorialisti e delle Territorialiste (SdT), dall’Associazione Italiana di Scienze Regionali (AISRe) e da Accademia Urbana (AU).

Dieci anni sono un lasso di tempo considerevole, che consente uno sguardo complessivo, qualche bilancio. Riboldazzi dichiara di riscontrare “un inaspettato successo della rubrica online che settimanalmente pubblica contributi di numerose e prestigiose figure intellettuali, non solo dell'accademia e non solo di urbanisti ma anche di filosofi, geografi, sociologi, antropologi, storici: in sostanza, riferibili a tutte quelle discipline che da prospettive culturali differenti intercettano i temi della città, del territorio, del paesaggio, dell'ambiente. Un dialogo interdisciplinare a distanza dove la qualità e la quantità degli interventi – siamo arrivati quasi a 400 commenti di altrettanti libri – suscita interesse, non c'è dubbio. Contribuisce a diffondere la conoscenza e alla costruzione di una cultura urbanistica diffusa, anche questo è vero. Un processo di lungo periodo che tuttavia si scontra con un generale disinteresse della società civile. Che si riaccende quasi esclusivamente in occasioni particolari - il nuovo stadio, la nuova infrastruttura, la trasformazione di un'area -, quando sono in gioco interessi comuni e quando una reazione appare necessaria, per poi assopirsi subito dopo. Perché l'urbanistica - intesa non come disciplina specialistica ma come costruzione condivisa di un futuro urbano e territoriale - sia considerata un 'bene comune' c’è ancora molto da lavorare. Questa è la ragione per cui - afferma Riboldazzi - con spirito laico abbiamo coinvolto istituzioni come l'INU e diverse associazioni nel nostro sforzo culturale e politico. Le questioni che la nostra società ha di fronte non possono che essere affrontate con sguardo olistico e con il contributo di tutti. Si pensi al tema della casa: le nostre città sono sempre meno accessibili a fasce di popolazione sempre più ampie; oppure alla questione ambientale che rende città e territori sempre meno ospitali”.

La pluralità di approcci e prospettive si rifletterà anche nei quattro incontri di maggio con gli interventi di autori e discussant che guardano alla città e al territorio in modo differente.

Il 3 maggio, alle 18, l'edizione 2023 di Città Bene Comune si aprirà con Pier Carlo Palermo e il suo “Il futuro dell’urbanistica post–riformista” (Carocci, 2022): in questa occasione con il presidente dell’INU Michele Talia ci saranno la presidente della SIU Angela Barbanente e la presidente di AU Laura Ricci.

Il 10 maggio, sempre alle 18, si proseguirà con Cristina Bianchetti e il suo “Le mura di Troia. Lo spazio ricompone i corpi” (Donzelli, 2023): in questo caso il dibattito sarà animato da Francesco Infussi, Gabriele Pasqui e Paola Viganò.

Il 17 maggio, alla stessa ora, sarà la volta di Alberto Clementi e del suo “Alla conquista della modernità. L’urbanistica nella storia d’Italia dal dopoguerra a oggi”: a discuterne con il segretario generale dell’INU Francesco Domenico Moccia ci saranno Patrizia Gabellini e Maria Chiara Tosi.

Infine, il 24 maggio, Anna Laura Palazzo discuterà del suo “Orizzonti dell’America urbana. Scenari politiche progetti” con Bertrando Bonfantini, Luciano De Bonis e Paolo Galuzzi.

Tutti gli incontri si terranno in presenza presso la sede della Casa della Cultura di Milano - via Borgogna 3 (MM San Babila) - ma si potranno seguire in diretta streaming sui canali web, Facebook e YouTube dell'associazione.

 


Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica