INUCOMUNICA

Il contributo dell’urbanistica italiana al superamento dell’emergenza. L’Inu apre una discussione collettiva: ecco come partecipare

21/04/2020

Anche se il diffondersi del contagio da Covid 19 è ancora in pieno svolgimento, è ormai evidente che le conseguenze sociali, economiche e psicologiche dell’epidemia saranno ingentissime e difficili da assorbire a causa della rigidità degli apparati produttivi, delle reti infrastrutturali e dei sistemi urbani del pianeta.

Dopo le prime manifestazioni dell’epidemia il mondo intero, con tempi e modalità differenti, ha deciso di adottare severe misure di contenimento per fronteggiare l’emergenza, ma sulle prospettive future domina ancora l’incertezza. In particolare si è ancora lontani dall’ipotizzare politiche pubbliche che possano favorire da un lato l’assunzione di modelli di convivenza con il virus atti a garantire la sicurezza sanitaria e la progressiva ripresa delle attività, e dall’altro l’avvio di un processo di ricostruzione di lungo periodo, che per dispiegare a pieno i suoi effetti dovrà comunque disporre di una visione ampiamente condivisa a livello internazionale. 

Il nostro Paese ha subìto conseguenze particolarmente gravi dal diffondersi dell’epidemia e avrà bisogno di un programma ambizioso di intervento e dell’impegno di tutti per uscire dall’emergenza. L’Istituto Nazionale di Urbanistica, nel manifestare la sua solidarietà alle amministrazioni locali e alle comunità più direttamente colpite, intende offrire il suo apporto tecnico e di proposta alla ricerca di soluzioni in grado di far ripartire le città italiane, contribuendo al superamento delle principali prove che l’Italia dovrà affrontare tanto nel breve, quanto nel lungo termine.

Oltre a segnalare l’assurda dimenticanza del punto di vista degli urbanisti che si evince dall’esame dei primi provvedimenti governativi, si tratta di proporre innanzitutto soluzioni pragmatiche e convincenti per un tema che appare indiscutibilmente di nostra competenza, e cioè la messa in sicurezza degli insediamenti ad alta densità dai pericoli del contagio, con rimedi che affrontino le principali criticità manifestate dai trasporti urbani, dagli spazi di uso collettivo, dalle attrezzature culturali e dai luoghi della socializzazione.

In una prospettiva di più ampio respiro il ridisegno delle aree a più alta frequentazione dovrà partecipare attivamente ad una manovra integrata, che punti al tempo stesso ad aumentare la resilienza dei territori e delle reti urbane nei confronti di nuove, possibili calamità – associate non necessariamente al diffondersi di ulteriori epidemie, ma forse al riscaldamento del pianeta – e a varare ambiziosi programmi di sostegno di un sistema economico duramente provato da una crisi che si preannuncia particolarmente grave e prolungata.

Ancora una volta le principali agglomerazioni e la stessa forma urbana saranno l’epicentro di questa duplice sfida, dimostrando che i pericoli dell’addensamento della popolazione e le opportunità offerte dalla prossimità – che in passato ha favorito i processi innovativi, lo scambio delle idee e le interazioni sociali – possono convivere efficacemente grazie al formidabile apporto della cultura della pianificazione, dimostrando che un altro modo di concepire le città e il loro governo è ancora possibile.

Ma se la disciplina urbanistica vorrà mostrarsi all’altezza di questo fondamentale appuntamento, dovrà favorire il confronto e lo scambio di esperienze e di soluzioni alternative tra tutti i principali protagonisti del dibattito specialistico. Per quanto ci riguarda più direttamente, l’INU invita in primo luogo i suoi soci, e poi le Istituzioni, le amministrazioni locali, il mondo universitario e della ricerca, le associazioni culturali che si occupano di pianificazione del territorio a partecipare ad una elaborazione collettiva sulle vie di uscita dall’emergenza post Covid 19, e sui possibili scenari che caratterizzeranno la ricerca di strategie di rilancio delle città italiane. I risultati di questa riflessione saranno ospitati nelle Riviste dell’INU, nella newsletter e nel nuovo Forum che verrà pubblicato sul sito web dell’Istituto, per poi essere ulteriormente commentati e approfonditi dalle Communities che sostengono da anni le nostre iniziative di politica culturale.    

E’ possibile inviare un contributo firmato, eventualmente con l’aggiunta di una qualifica dell’autore, a questo indirizzo e – mail: segreteriapresidenza@inu.it