INUCOMUNICA

Città accessibili a tutti, parte la sperimentazione per otto città

03/06/2021

Il progetto “Città accessibili a tutti”, promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, è al lavoro da cinque anni per il miglioramento dell’accessibilità nelle nostre città. L’approccio è a tutto tondo, visto che non si fa riferimento solamente all’ambito “tradizionale” dell’eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche agli aspetti percettivo - sensoriali, sociali, culturali ed economici. Il percorso di “Città accessibili a tutti”, coordinato da Iginio Rossi e Alessandro Bruni, si è sviluppato sin dall’inizio con l’approccio del dialogo, delle reti, delle alleanze, coinvolgendo organizzazioni ed enti, pubblici e privati. 

L’ultimo passo è particolarmente significativo: sono stati messi a sistema la disponibilità, il lavoro, le conoscenze di otto città. “Patto per l’urbanistica – città accessibili a tutti” nasce dal documento approvato al Congresso dell'INU del 2019. “Manteniamo l’impegno – spiega Iginio Rossi – di sviluppare l’idea di un patto per l’urbanistica, dove tra le questioni più urgenti sono indicate l’accessibilità e l’inclusione”.

La proposta è stata rivolta ai Comuni associati all’INU. Quelli che hanno aderito lo hanno fatto mettendo a disposizione il proprio lavoro sul tema: ecco allora elementi specifici dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) di Udine, Genova e Taranto, dei piani urbanistici di Mantova e Reggio Emilia, del piano strategico di Ancona, dei progetti di rigenerazione di Livorno e dell’esperienza del centro storico di Spello.

La sperimentazione è stata avviata di recente: ci saranno nell’anno in corso e nel prossimo molte iniziative e incontri che coinvolgeranno, oltre ai Comuni che hanno aderito, enti come associazioni e Università. Rossi individua un doppio livello di azione. In primo luogo “in ogni città ci saranno eventi per promuovere le soluzioni integrate per l’accessibilità e attraverso il tavolo di confronto momenti di discussione dove saranno analizzati i temi locali”. Attraverso lo scambio tra chi è attivo sul tema dell’accessibilità a 360 gradi, si punta a dare valore aggiunto a ciascuna delle otto esperienze: “Va superata la logica del singolo intervento di superamento delle barriere architettoniche per arrivare a un approccio complessivo, multisettoriale, integrato. Gli obiettivi sono generali, ma operare con le città ci consente di arrivare a una declinazione pratica, con l’orizzonte di un’urbanistica che sia socialmente utile”.

Il secondo livello di azione si sviluppa sul livello del Paese: operando con l’approccio già sperimentato per elaborare le linee guida per le città accessibili a tutti, quando a partire dalle esperienze peculiari si individuarono raccomandazioni generali, si utilizzeranno i vari momenti di confronto per trarre degli indirizzi e degli orientamenti da mettere a disposizione di altre città e realtà istituzionali. Il dialogo consolidato con Regioni come l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria e la Toscana permetterà anche di potere contribuire al miglioramento delle normative regionali.

In conclusione, Rossi tiene a sottolineare l’importante contributo alla sperimentazione delle sezioni regionali dell’INU di Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria e Puglia, che “lavorano a questo progetto e hanno assunto il tema dell’accessibilità come prioritario. L’auspicio è che nel tempo anche altre sezioni possano aggiungersi e contribuire al lavoro”.

Il programma prevede anche degli eventi nazionali all’interno delle manifestazioni dell'INU in cui trattare i temi della sperimentazione:

Lancio della Sperimentazione - luglio 2021
Pianificazione, strategie welfare, vitalità
 
Urbanpromo Green -15 e 16 settembre 2021
Mobilità, nuove tecnologie, sostenibilità
 
Urbanpromo Progetti per il Paese - novembre 2021
Gestire, interagire, partecipare
 
Da definire - dicembre 2021 
Conoscere, formare, rigenerare



Andrea Scarchilli - Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica