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All’Aquila il dialogo di INU Giovani sulla ricostruzione: “Esperienze e competenze da mettere a frutto per essere pronti”

02/02/2023

E’ ripreso all’Aquila il ciclo di incontri del format “#Dialoghi di sostenibilità”, ideato e organizzato dal gruppo tematico di INU Giovani "Sostenibilità e Climate Change". Al centro dell’iniziativa del 26 gennaio scorso lo stato dell’arte della ricostruzione dopo il terremoto del 2009. L’incontro è stato il settimo della serie avviata nel giugno del 2021, che punta ad approfondire i temi della sostenibilità e le sfide del cambiamento climatico con esponenti della pubblica amministrazione, del mondo accademico e della ricerca, con liberi professionisti impegnati nelle nuove sfide della progettazione urbana. Al dialogo aquilano hanno partecipato tra gli altri dirigenti del Comune, docenti universitari, i direttori degli uffici speciali per la ricostruzione. E’ stato preceduto da una “passeggiata” nel centro storico dell’Aquila, che ha dato modo ai partecipanti di rendersi conto dell'avanzamento della ricostruzione, sia nell’ambito pubblico che in quello privato.

Soddisfazione per l’esito dalle organizzatrici e dagli organizzatori. Il coordinatore di INU Giovani William Aiello ha sottolineato che dall’evento dell’Aquila “sono emersi spunti di riflessione per noi molto importanti, quali le difficoltà della ricostruzione sociale ed economica, la macchinosità dell'apparato burocratico e la complessità del rapporto piani – programmi -progetti. Tutti temi che saranno oggetto di studio e approfondimento nelle attività del laboratorio che stiamo programmando per il prossimo biennio”. Per la coordinatrice uscente Luana Di Lodovico “è importante che all’iniziativa abbiano partecipato le strutture che sul campo si occupano di ricostruzione, gli uffici speciali e il Comune. Interessante che sia emerso come il caso dell’Aquila possa configurarsi come un riferimento nel percorso di predisposizione del Codice della ricostruzione, uno strumento unico di reazione alle calamità naturali. L’Istituto Nazionale di Urbanistica e INU Giovani hanno l’opportunità di approfondire e partecipare a questo ulteriore sviluppo”.

Giada Limongi, rappresentante del laboratorio nel Consiglio direttivo dell'INU, ha ricordato che “la forma del dialogo ci consente di avvicinare mondi che spesso fanno fatica a interagire, ovvero studenti e giovani professionisti, tecnici, amministratori, accademici e comunità rispetto a problematiche complesse che appaiono ancora più complesse se presentate in ambiti formali dove il dibattito è demandato a pochi momenti conclusivi. L’esperienza del dialogo all’Aquila ce lo ha confermato e ci ha inoltre permesso di avere uno sguardo di insieme sui numerosi aspetti connessi al tema della ricostruzione: dalle difficoltà ad agire nel post-emergenza in assenza di un quadro predefinito, a quelle connesse alla necessità di fornire risposte alle esigenze primarie delle comunità locali pur rispettando una visione di insieme e proiettata verso il futuro di una città e di un territorio ‘ricostruiti’. A questo punto del lungo processo di ricostruzione, attraverso il dialogo abbiamo portato all’attenzione le riflessioni mature sviluppate da chi il processo lo vive e attua quotidianamente. La loro esperienza è senz’altro utile per ragionare da urbanisti sulla prevenzione, vista la fragilità del nostro territorio rispetto a diversi fenomeni naturali”. 

Per Maria Somma, organizzatrice e promotrice dell'evento, “i dialoghi sono il perno di connessione che mette a confronto figure differenti che sono accomunate da competenze e interesse rispetto a un medesimo tema. Attraverso i dialoghi si entra in contatto con i diversi modi di operare rispetto alle problematiche che riguardano i nostri territori, sotto vari punti di vista, mettendo a confronto aspetti ed approcci puramente teorici con quelli pratici, indagando le diverse sfaccettature e difficoltà dei casi senza accontentarsi di una mera lezione o di un convegno tematico, ma cercando di arrivare al confronto diretto. Il dialogo organizzato sui temi della ricostruzione post sisma all’Aquila ha voluto mettere in risalto le difficoltà che sono emerse nella concretezza dell’azione. La forma del dialogo ha consentito l’interazione tra gli ospiti e i partecipanti, che hanno potuto conoscere gli aspetti del processo di ricostruzione da un punto di vista inedito, ragionando sulle numerose difficoltà che si sono succedute negli anni, scandite da una normativa non sempre adeguata ad affrontare l’emergenza, a tratti persino deleteria per un territorio disastrato. Il dialogo, inoltre, è stato accompagnato da una visita in due cantieri emblema della ricostruzione. Questi sopralluoghi hanno fatto emergere la diversità delle normative e dei processi che hanno scandito, e continuano a scandire, la ricostruzione nei settori pubblico e privato. Il caso aquilano può essere considerato certo un modello, anche per migliorare ciò che non ha funzionato. Un esercizio che può essere utile per affrontare future emergenze e lavorare in contesti colpiti dalla medesima catastrofe. Significative in questo senso le parole del direttore dell’Usra Provenzano: ‘C’è un tempo di pace ed un tempo di guerra, la ricostruzione si trova nel tempo di guerra e proprio per tali ragioni servono norme adeguate, definite in tempo di pace, che portano poi ad affrontare le guerre’”.

 


Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica