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Discussione piano casa, INU Puglia: "Non derogare a principi fondamentali"

19/07/2022

Il Consiglio direttivo regionale della sezione Puglia dell'Istituto Nazionale di Urbanistica riunitosi il 18 luglio guarda con grande preoccupazione al dibattito in corso nella quinta commissione regionale sul cosiddetto piano casa. Premesso che avrebbe preferito non dover discutere di una norma che punta a rendere la deroga al piano urbanistico permanente e che rischia di ipotecare ulteriormente la vivibilità delle città pugliesi, ritiene indispensabile sottolineare la rilevanza di alcuni temi per i quali evidenziare alcuni limiti e principi inderogabili.

Il documento che il Direttivo sta elaborando vuole evidenziare l’inutilità e la dannosità di un dibattito focalizzato essenzialmente su quali incentivi volumetrici vadano introdotti per derogare al piano urbanistico come se questo fosse l’unico colpevole della cattiva qualità di alcune parti delle nostre città e non piuttosto l’incapacità di aggiornare i piani e di attuarli. Il Direttivo ritiene utile discuterne soltanto nell’ottica di anticipare le modalità di riqualificazione edilizia che auspica si potranno ritrovare in una prossima nuova legge sul governo del territorio in Puglia.

Infatti, l’obiettivo principale che giustifica l’incentivazione della riqualificazione edilizia piuttosto che una più adeguata rigenerazione urbana è quello di sostituire e/o efficientare l’enorme quantità di edifici costruiti velocemente e con scarsa qualità dagli anni cinquanta agli anni duemila.

Pertanto, nell’auspicare che questa discussione serva ad anticipare quella ben più importante sulla nuova norma in materia del governo del territorio, il Direttivo rivolge un appello ai consiglieri regionali affinché almeno non deroghino ad alcuni principi fondamentali non solo dell’urbanistica ma del semplice vivere insieme nei moderni paesi civili.

- La scelta delle aree in cui applicare gli incentivi volumetrici è una scelta che deve appartenere al Consiglio comunale, secondo precise linee guida regionali, perché unico in grado di garantire conoscenza delle condizioni del suo territorio, interesse pubblico e equità di trattamento di tutti i suoi cittadini. Non ci si può affidare a perizie dei privati o a meccanismi di silenzio assenso che deresponsabilizzano i rappresentanti dei cittadini regolarmente eletti, generando potenzialmente danni duraturi sul territorio.

- Le aree a standard (verde, parcheggi, scuole, attrezzature sanitarie e di vario genere) sono un bene comune di tutti i cittadini e la loro realizzazione, gestione e manutenzione rappresenta uno dei compiti più importanti per i quali eleggiamo i nostri rappresentanti nei Consigli comunali. Vanno salvaguardate e incrementate. Il loro uso per altre destinazioni va evitato o almeno valutato con attenzione con riferimento alle dotazioni territoriali esistenti e alle loro condizioni attuali. Il loro uso, quando non si può evitare, va fatto adeguatamente pagare, magari reintroducendo il contributo straordinario di cui al DPR 380/2001 e LR 18/2019.

- Gli incentivi volumetrici devono essere concessi per ottenere un significativo incremento delle prestazioni qualitative degli edifici, energetiche, ambientali ma anche architettoniche. L’utilizzo dell’incentivo, in particolare per gli interventi di demolizione e ricostruzione, deve conseguire edifici molto più performanti degli attuali altrimenti si perde l’interesse pubblico della sostituzione edilizia.

- La certezza delle leggi. Le disposizioni transitorie devono assicurare equità di trattamento a tutti quei cittadini che nel rispetto delle norme vigenti hanno correttamente consegnato ai comuni istanze che nel segno dell’incertezza nella norma non hanno ancora ottenuto risposta. Questo affinché dopo questa norma sia chiusa questa fase di incertezza e si riprenda a guardare alla pianificazione territoriale nel suo complesso, innovandola e rendendola capace di supportare le politiche di sviluppo e mantenendo salda la tutela delle risorse ambientali non rinnovabili di cui la nostra regione è particolarmente ricca, e che costituisce il nostro patrimonio più importante da lasciare alle future generazioni.