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L’emergenza sanitaria cambia l’urbanistica

02/04/2020

L’emergenza sanitaria riguarda e influenza da vicino tutti i settori della vita pubblica e, quando non ferma, rivoluziona la natura delle prestazioni professionali e le priorità delle amministrazioni pubbliche. In che modo? Uno sguardo ampio, che riguarda in particolare l’urbanistica e la pianificazione territoriale, lo può fornire Valeria Lingua, componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Lingua infatti, oltre a essere docente universitaria, ricopre il ruolo di assessore al Comune di Buonconvento, in provincia di Siena, con le deleghe all’urbanistica, alla mobilità e ai rapporti con le istituzioni.

Spiega Lingua: “Pur facendo parte della rete dei ‘Borghi più belli d’Italia’, Buonconvento è un comune di passaggio, che vanta un turismo di nicchia, riferito a specifiche categorie come i pellegrini, o i ciclisti. È certo che nelle ultime settimane l’economia locale e il bilancio hanno avuto un duro colpo dall’azzeramento degli spostamenti, ma non al livello di altri Comuni dell’area che puntano maggiormente sugli introiti che derivano dalle presenze dei visitatori, come Montalcino, e naturalmente Siena”. L’assessore spiega che le conseguenze sulle finanze comunali si sentono soprattutto per spese come quelle che derivano dalle necessarie operazioni di sanificazione, dall’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuale, dall’azzeramento delle entrate necessarie a pagare i servizi essenziali. Risulta rivoluzionato il programma di attività ordinarie: la manutenzione degli e negli edifici scolastici, che solitamente si svolge nei mesi estivi, è anticipata in questi giorni di emergenza.

Scendendo nel campo specifico delle sue deleghe, Valeria Lingua racconta che l’amministrazione di cui fa parte nasce da un lungo processo di coinvolgimento della popolazione nelle scelte che riguardano il territorio, in particolare sulla partecipazione e sul dialogo istituzionale legati al Contratto di Fiume Ombrone. La particolare delega che detiene, quella del rapporto con le istituzioni, nasce da questa convinzione programmatica: per provvedere alla costosa riqualificazione della piscina comunale, chiusa da anni, si è scelto di valorizzarne lo status di “struttura sportiva d’area”, ovvero di impianto che “serve” più Comuni, che comparteciperanno al finanziamento; il parco fluviale ha ottenuto i necessari finanziamenti grazie a un lavoro di confronto costante con la Regione e i comuni lungo il fiume Ombrone; il progetto del rifacimento degli argini è stato presentato alla popolazione e discusso con il Genio civile.

Nel momento in cui l’emergenza impone il distanziamento sociale e costringe gli amministratori e i dipendenti comunali a lavorare “in remoto”, anche quelli di Buonconvento ha dovuto adeguarsi all’alternativa del confronto online. “È stato piuttosto difficoltoso redigere la domanda di finanziamento a valere sul bando per la riqualificazione della piscina, per un comune così piccolo, con pochi dipendenti che oggi sono per lo più a casa in “lavoro agile” – spiega l’assessore – e non è del tutto vero che questa emergenza sospenda tutte le procedure: rimane l’attività ordinaria e diverse procedure che avevamo in corso continuano, come la redazione del Piano operativo, che è soggetta ad alcune scadenze improrogabili legate all’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale per gli studi geologici. Perciò gli adempimenti sono portati a termine comunque, a distanza”.
Passando a raccontare i cambiamenti nell’esperienza di docente universitario (è professore associato all’Università di Firenze, dove insegna Urbanistica), Lingua cita la didattica online, e ciò che è accaduto con le tesi di laurea. Ad aprile molti laureandi erano “in lista” per concludere il proprio percorso. E’ stata disposta la possibilità di discutere le tesi online o di optare per la proroga a giugno, con la speranza che la discussione possano svolgersi alla presenza di parenti e amici.

Riguardo l’attività di ricerca (Lingua fa parte nell’ambito dell’attività accademica del Laboratorio Regional Design del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze) la situazione in atto pone sicuramente diversi interrogativi in relazione a come cambieranno l’urbanistica e il suo oggetto, lo spazio, in una dimensione che non è solo quella – attuale – delle pareti casalinghe, ma dell’intero territorio: dagli spazi pubblici alla città alla metropoli: “Il nostro focus è sull’area vasta, e ci stiamo interrogando proprio su come i mezzi tecnologici ci possano aiutare, in questo momento, a capire gli immaginari spaziali”. Questo riguarda direttamente anche i progetti portati avanti dal laboratorio, le collaborazioni con gli enti pubblici su progetti locali, dove è centrale il ricorso ai processi partecipativi: “Come fare partecipazione, nelle procedure di pianificazione comunale e di area vasta, attraverso le nuove piattaforme online? È una domanda importante, perché il fare urbanistica cambierà, sta già cambiando. Le nuove tecnologie saranno utilizzate sempre di più”.

Il governo del territorio è destinato a subire altri scossoni. Lingua ne individua alcuni: “La crisi cambia e cambierà la città, i territori, gli spazi pubblici. Come sarà declinata l’ansia dello stare a distanza? La pianificazione dovrà affrontare questa tema”. Così come quello di un territorio nazionale che, alla luce della maggiore necessità degli strumenti digitali, rischia di risvegliarsi ancora più spaccato in due, tra chi ha a disposizione connessioni efficienti e chi invece ne è privo. Effetti più “prosaici”, ma non meno importanti per il futuro dell’urbanistica e degli urbanisti, saranno l’attesa penuria di risorse per le amministrazioni che ridurrà quelle dedicate alle consulenze professionali, la stasi degli investimenti che in generale riguarderà anche i finanziamenti alle attività legate all’urbanistica, l’inevitabile crisi economica e dell’edilizia che ridurranno le risorse dei Comuni.


Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica